Monteverdi: L'Orfeo, SV 318, Act 1: "Rosa del Ciel" (Euridice, Orfeo) - Philippe Jaroussky, Emőke Baráth, Клаудио Монтеверди
С переводом

Monteverdi: L'Orfeo, SV 318, Act 1: "Rosa del Ciel" (Euridice, Orfeo) - Philippe Jaroussky, Emőke Baráth, Клаудио Монтеверди

  • Альбом: Passion Jaroussky

  • Год: 2019
  • Длительность: 2:56

Di seguito il testo della canzone Monteverdi: L'Orfeo, SV 318, Act 1: "Rosa del Ciel" (Euridice, Orfeo) , artista - Philippe Jaroussky, Emőke Baráth, Клаудио Монтеверди con traduzione

Testo " Monteverdi: L'Orfeo, SV 318, Act 1: "Rosa del Ciel" (Euridice, Orfeo) "

Testo originale con traduzione

Monteverdi: L'Orfeo, SV 318, Act 1: "Rosa del Ciel" (Euridice, Orfeo)

Philippe Jaroussky, Emőke Baráth, Клаудио Монтеверди

Оригинальный текст

Orfeo

Rosa del Ciel, vita del mondo e degna

prole di lui che l’universo affrena

sol che ’l tutto circondi e ’l tutto miri,

dagli stellanti giri,

dimmi: vedesti mai

di me più lieto e fortunato amante?

Fu ben felice il giorno,

mio ben, che pria ti vidi,

e più felice l’ora

che per te sospirai,

poich’al mio sospirar tu sospirasti:

felicissimo il punto

che la candida mano

pegno di pura fede a me porgesti.

Se tanti cori avessi

quant’occhi ha il Ciel eterno, e quante chiome

han questi colli ameni il verde maggio,

tutti colmi sarieno e traboccanti

di quel piacer ch’oggi mi fa contento.

Euridice

Io non dirò qual sia

nel tuo gioir, Orfeo, la gioia mia,

che non ho meco il core,

ma teco stassi in compagnia d’Amore;

chiedilo dunque a lui s’intender brami

quanto lieta gioisca, e quanto t’ami.

Перевод песни

Orfeo

Rosa del Ciel, vita del mondo e degna

prole di lui che l'universo affrena

sol che 'l tutto circondi e 'l tutto miri,

dagli stellanti giri,

dimmi: vedesti mai

di me più lieto e fortunato amante?

Fu ben felice il giorno,

mio ben, che pria ti vidi,

e più felice l'ora

che per te sospirai,

poich'al mio sospirar tu sospirasti:

felicissimo il punto

che la candida mano

pegno di pura fede a me porgesti.

Se tanti cori avessi

quant'occhi ha il Ciel eterno, e quante chiome

han questi colli ameni il verde maggio,

tutti colmi sarino e traboccanti

di quel piacer ch'oggi mi fa contento.

Euridice

Io non dirò qual sia

nel tuo gioir, Orfeo, la gioia mia,

che non ho meco il core,

ma teco stassi in compagnia d'Amore;

chiedilo dunque a lui s'intender brami

quanto lieta gioisca, e quanto t'ami.

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