Banquete De Tiranos - Pablo Milanés
С переводом

Banquete De Tiranos - Pablo Milanés

  • Anno di rilascio: 1974
  • Lingua: spagnolo
  • Durata: 3:42

Di seguito il testo della canzone Banquete De Tiranos , artista - Pablo Milanés con traduzione

Testo " Banquete De Tiranos "

Testo originale con traduzione

Banquete De Tiranos

Pablo Milanés

Оригинальный текст

Hay una raza vil de hombres tenaces

De sí propios inflados, y hechos todos

Todos, del pelo al pie, de garra y diente

Y hay otros, como flor, que al viento exhalan

En el amor del hombre su perfume

Como en el bosque hay tórtolas y fieras

Y plantas insectívoras y pura

Sensitiva y clavel en los jardines

De alma de hombres los unos se alimentan

Los otros su alma dan a que se nutran

Y perfumen su diente los glotones

Tal como el hierro frío en las entrañas

De la virgen que mata se calienta

A un banquete se sientan los tiranos

Pero cuando la mano ensangrentada

Hunden en el manjar, del mártir muerto

Surge una luz que les aterra, flores

Grandes como una cruz súbito surgen

Y huyen, rojo el hocico y pavoridos

A sus negras entrañas los tiranos

Los que se aman a sí, los que la augusta

Razón a su avaricia y gula ponen

Los que no ostentan en la frente honrada

Ese cinto de luz que en el yugo funde

Como el inmenso sol en ascuas quiebra

Los astros que a su seno se abalanzan

Los que no llevan del decoro humano

Ornado el sano pecho, los menores

Y los segundones de la vida, sólo

A su goce ruin y medro atentos

Y no al concierto universal

Danzas, comidas, músicas, harenes

Jamás la aprobación de un hombre honrado

Y si acaso sin sangre hacerse puede

Hágase… clávalos, clávalos

En el horcón más alto del camino

Por la mitad de la villana frente

A la grandiosa humanidad traidores

Como implacable obrero

Que a un féretro de bronce clavetea

Los que contigo

Se parten la nación a dentelladas

Перевод песни

C'è una razza vile di uomini tenaci

Di se stessi gonfiato, e fatto tutto

Tutti, dai capelli ai piedi, ai denti e agli artigli

E ce ne sono altri, come un fiore, che esalano al vento

Nell'amore dell'uomo il suo profumo

Come nella foresta ci sono tortore e bestie

E piante insettivore e pure

Sensibile e garofano nei giardini

Alcuni si nutrono dell'anima degli uomini

Gli altri danno la loro anima per essere nutriti

E lascia che i golosi profumino i loro denti

Proprio come il ferro freddo nelle viscere

Dalla vergine che uccide si scalda

I tiranni siedono a un banchetto

Ma quando la mano insanguinata

Immergiti nella delicatezza, del martire morto

Sorge una luce che li terrorizza, fiori

Grande come una croce improvvisa si alzi

E fuggono, muso rosso e terrorizzati

Alle sue nere viscere i tiranni

Quelli che si amano, quelli che la augustano

Motivo della loro avidità e gola hanno messo

Coloro che non si mostrano sulla fronte onorevole

Quella cintura di luce che si scioglie nel giogo

Mentre l'immenso sole sulla brace si infrange

Le stelle che le balzano in seno

Coloro che non portano il decoro umano

Adornavano il petto sano, i minori

E solo i secondi di vita

A tuo meschino piacere e io divento attento

E non al concerto universale

Danze, cibo, musica, harem

Mai l'approvazione di un uomo onesto

E per ogni evenienza senza sangue si può fare

Lascia che sia... inchiodali, inchiodali

Sul forcone più alto della strada

Per la metà del fronte cattivo

Ai grandi traditori dell'umanità

Come un lavoratore implacabile

Che inchioda una bara di bronzo

quelli che con te

Mordono la nazione

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