Je Tuerai La Pianiste - Alain Bashung

Je tuerai la pianiste pour ce qu’elle a fait de moi

Chaque jour de ma vie, chaque semaine, chaque mois

Et je mordrai sa joue qui un jour fut à moi

Sur le piano de ses nuits, sur le piano de ses draps

Je tuerai la pianiste afin que l’on sache que quelque chose existe

Je tuerai la pianiste afin que l’on sache

Que la vie d’artiste n’est pas rose, n’est pas sans tache

Comme un navire qui tangue, qui rend ses attaches

Je tuerai la pianiste afin que l’on sache

Que quelque chose existe en dehors de ça

Quand elle avait vingt ans, la foule à ses pieds

Sous les lambris dorés qu’elle jouait Mozart, Chopin

Je tuerai la pianiste qui n’a pas su m’aimer

Dans la chambre, je pleure où l’amour se cache

Je tuerai la pianiste afin que l’on sache que quelque chose existe

Et quand ce sera fait, que le jour sera levé

Sur le satin de ses méfaits, comme une pierre soulevée

Où grouille la vermine dans le champagne et les caviars

Dans son manteau d’hermine, on pourra la voir, le corps abîmé

En haut de sa baignoire, blanche comme un lys

Je tuerai la pianiste pour ce qu’elle a fait de moi

Chaque jour que Dieu fait, chaque semaine, chaque mois

Et quand ce sera fait, que le jour se lèvera

Par l’entrée des artistes, quand on saura que c’est moi

Alors je m’en irai, je la couvrirai d’or, alors je m’en irai

Je tuerai la pianiste pour ce qu’elle a fait de moi

Chaque jour de ma vie, chaque semaine, chaque mois

Et je mordrai sa joue qui un jour fut à moi

Sur le piano de ses nuits, sur le piano de ses draps

Je tuerai la pianiste afin que l’on sache que quelque chose existe

Je suis un indien, je suis un apache

Je suis un indien, je suis un apache

Auquel on a fait croire que la douleur se cache

Je suis un apache, je suis un indien

Auquel on a fait croire que la montagne est loin

Je tuerai la pianiste, je tuerai la pianiste, je tuerai.

Ucciderò la pianista per quello che mi ha fatto

Ogni giorno della mia vita, ogni settimana, ogni mese

E le morderò la guancia che un tempo era mia

Al pianoforte delle sue notti, al pianoforte delle sue lenzuola

Ucciderò il pianista così sappiamo che qualcosa esiste

Ucciderò il pianista così lo sappiamo

Che la vita di un artista non sia rosea, non è senza macchia

Come una nave a dondolo, che rinuncia ai suoi legami

Ucciderò il pianista così lo sappiamo

Che qualcosa esiste al di fuori di esso

Quando aveva vent'anni, la folla ai suoi piedi

Sotto i pannelli dorati ha suonato Mozart, Chopin

Ucciderò il pianista che non poteva amarmi

Nella camera da letto piango dove si nasconde l'amore

Ucciderò il pianista così sappiamo che qualcosa esiste

E quando sarà finito, il giorno sarà l'alba

Sul raso dei suoi misfatti, come un sasso sollevato

Dove i parassiti brulicano di champagne e caviali

Nel suo cappotto di ermellino, possiamo vedere lei, il corpo danneggiato

In cima alla sua vasca, bianca come un giglio

Ucciderò la pianista per quello che mi ha fatto

Ogni giorno che Dio fa, ogni settimana, ogni mese

E quando sarà fatto, il giorno sorgerà

All'ingresso degli artisti, quando sanno che sono io

Quindi andrò, la coprirò d'oro, poi andrò

Ucciderò la pianista per quello che mi ha fatto

Ogni giorno della mia vita, ogni settimana, ogni mese

E le morderò la guancia che un tempo era mia

Al pianoforte delle sue notti, al pianoforte delle sue lenzuola

Ucciderò il pianista così sappiamo che qualcosa esiste

Sono un indiano, sono un Apache

Sono un indiano, sono un Apache

Fatto credere che il dolore si nasconda

Sono un apache, sono un indiano

Fatto credere che la montagna sia lontana

Ucciderò il pianista, ucciderò il pianista, ucciderò.