Angelo (barbone) - Mauro Marsu feat. Danilo Castellano & DJ Spider, Mauro Marsu, DJ Spider

Angelo (barbone) - Mauro Marsu feat. Danilo Castellano & DJ Spider, Mauro Marsu, DJ Spider

Год
2017
Язык
`Italiano`
Длительность
263410

Di seguito il testo della canzone Angelo (barbone) , artista - Mauro Marsu feat. Danilo Castellano & DJ Spider, Mauro Marsu, DJ Spider con traduzione

Testo " Angelo (barbone) "

Testo originale con traduzione

Angelo (barbone)

Mauro Marsu feat. Danilo Castellano & DJ Spider, Mauro Marsu, DJ Spider

I STROFA

Angelo barba folta incolta sudore e piscio

Vista doppia dopo un doppio whisky liscio

Anima un cartone, televisore quaranta pollici

Dove Simone guarda cartoni animati fino alle undici

Angelo barbone della stazione sguardo sincero tutti sanno chi è nessuno lo

conosce davvero si gira e rigira quando scende la notte

Sdraiato su un lato avvolto da coperte rotte

Angelo fregato da Volpe e il suo gatto

E da una clausola a pagina 12 di quel contratto ricordi in accordi di un fedele

strumento

Con cui taglia la miseria e un crudele vento

Angelo conosce i volti di miseria e nobiltà

Gli imprevisti più tristi del monopoli dell’umanità il prezzo del pedaggio al

parco della vittoria come quello dei vicoli stretti di vana gloria

Rit

Angelo barbone anima un cartone Angelo al capolinea fuori la stazione Angelo

cielo stellato destino infame Angelo senza ali dalla fama alla fame

Angelo barbone anima un cartone Angelo chitarrista fuori la stazione

Con il suo strumento per tagliare il vento Angelo miseria e nobiltà del talento

II STROFA

Ma la nottata non passa Angelo non dorme vede Dea passare nel profumo delle

orme lei gli sorride come ogni sera a quell’ora

E il cuore pompa ancora… ancora…ancora

Angelo lurido cupido imbraccia l’arco più bello

Fatto da un elastico di una mutanda e un ombrello scocca frecce tra le fecce di

una miseria incallita mentre rispecchia la vita in una vecchia anta ingiallita

come l’oro chiuso nella gioielleria affianco al cartone protetta da allarmi da

un vigilante e un barbone

A ricordarci che c'è sempre qualcosa a separarci da altro

E di incastri di contrasti di un gioco sempre in atto

Angelo orina dietro la vetrina ori e preziosi

Bramati da donne comprati da uomini gelosi

Vede il prezzo di quel diadema mentre aggiusta la cerniera lo immagina in testa

a lei in un’altra vita un’altra sera

Rit

III STROFA

È sveglia la notte Angelo dorme un’auto frena all’improvviso quattro ragazzi lo

assalgono lo picchiano in viso

Bastoni ai barboni urlano pazzi assetati di sangue

Violenza gratuita spranghe su una società che langue

Angelo è nero di rabbia lividi miseria e paura rivide parti di vita in tournee

in una partitura quando un’altra auto frena sente una sirena

I colpi farsi meno forti e sparire dalla schiena

Sente i passi dei ragazzi disperdersi nel vuoto come quello che li ha avvolti

in giochi senza scopo trema al tocco di una mano che lo rassicura

È Cesare il vigilante nella sua giacca scura

Angelo in un letto d’ospedale con le ossa rotte ringrazia l’amico che gli porta

del the ogni notte e sorride nel ricordo di lei in teatro quella serata e si fa

forza perché «addà passà a nuttata»

Rit

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