Spugne - Assalti Frontali, Bonnot

Spugne - Assalti Frontali, Bonnot

Год
2011
Язык
`Italiano`
Длительность
225990

Di seguito il testo della canzone Spugne , artista - Assalti Frontali, Bonnot con traduzione

Testo " Spugne "

Testo originale con traduzione

Spugne

Assalti Frontali, Bonnot

Le spugne galleggiano un po'

Assorbono assorbono

Ma tutto ciò che assorbe affonda ed io affonderò

Prendo un po' di calma

Voglio stare a galla

Come quella volta alla porta di Ramallah

Ho chiuso gli occhi, ho aperto il mio cuore

Perché ogni giorno qualche cosa nasce e qualche cosa muore

E porto con me un dolore

Che viene da lontano, lontano è un richiamo

Le spugne galleggiano un po'

Assorbono assorbono

Ma tutto ciò che assorbe affonda ed io affonderò

Prendo un po' di calma

Voglio stare a galla

Come quella volta alla porta di Ramallah

Ho chiuso gli occhi, ho aperto il mio cuore

Perché ogni giorno qualche cosa nasce e qualche cosa muore

E porto con me un dolore

Che viene da lontano, lontano è un richiamo

Io tornavo a casa già distrutto, ripensavo a tutto

Canticchiavo il brutto, il bello e il bello e il brutto

Elaboravo il lutto

Di quello che ora è andato e quello che ho perduto

Perché non siamo niente e io sono un sopravvissuto

Va il cuore, va il cervello va vanno i nervi e i muscoli

Siamo cosi forti, fragili e minuscoli

E non importa se avrò vinto o perso io sono diverso

Accendo il fuoco di 'sto loco anche se scherzo

E qualcosa dentro è morto e prende lo sconforto

Il sogno è già finito ed era cosi corto

Dove volevo andare?

Cosa volevo fare?

Dovevo perderlo il mio sguardo e poi dimenticare

Ma resto ancora qui, tra l’esplosione e il fumo

Se non la faccio io sta strada non la fa nessuno

È pezzettino è vero, mia poesia in questa città

Ci manca molta fantasia per sopportare la realtà

Le spugne galleggiano un po'

Assorbono assorbono

Ma tutto ciò che assorbe affonda ed io affonderò

Prendo un po' di calma

Voglio stare a galla

Come quella volta alla porta di Ramallah

Ho chiuso gli occhi, ho aperto il mio cuore

Perché ogni giorno qualche cosa nasce e qualche cosa muore

E porto con me un dolore

Che viene da lontano, lontano è un richiamo

Ora assalti che dice che dice?

Militant A che dice?

Io senza lotta non so essere felice

E a roma che si dice?

Che si dice?

La vita che dice?

Ho un segno in faccia che non è una ruga è una cicatrice

E credo ancora credo sempre credo a tutto come un neonato

Qualcosa è morto ma qualcosa è anche nato

E torno a casa nel macello

Canticchiando il bello, il brutto, il brutto e il bello

Dentro al mio cervello

Accarezzando un coltello che ho sempre in mezzo ai denti

Non lo cambiamo il mondo lo lasciamo tutto come ai mezzi

Eventi, tra palazzine affari e luci delle insegne

Chi vedo?

Vedo i miei le persone degne

E lascio i dubbi filosofici ho la mia disciplina

Faccio i miei gesti meccanici parlo con la rima

Con una voce dentro dagli abissi del tempo

Qualcuno da laggiù mi ha lasciato un testamento

E resto ancora qui, tra l’esplosione e il fumo

Se non la faccio io sta strada non la fa nessuno

È pezzettino è vero, mia poesia in questa città

Ci manca molta fantasia per sopportare la realtà

Le spugne galleggiano un po'

Assorbono assorbono

Ma tutto ciò che assorbe affonda ed io affonderò

Prendo un po' di calma

Voglio stare a galla

Come quella volta alla porta di Ramallah

Ho chiuso gli occhi, ho aperto il mio cuore

Perché ogni giorno qualche cosa nasce e qualche cosa muore

E porto con me un dolore

Che viene da lontano, lontano è un richiamo

Le spugne galleggiano un po'

Assorbono assorbono

Ma tutto ciò che assorbe affonda ed io affonderò

Prendo un po' di calma

Voglio stare a galla

Come quella volta alla porta di Ramallah

Ho chiuso gli occhi, ho aperto il mio cuore

Perché ogni giorno qualche cosa nasce e qualche cosa muore

E porto con me un dolore

Che viene da lontano, lontano è un richiamo

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