Attendu - Bernard Lavilliers
С переводом

Attendu - Bernard Lavilliers

  • Альбом: Samedi soir à Beyrouth

  • Год: 2008
  • Язык: francese
  • Длительность: 2:58

Di seguito il testo della canzone Attendu , artista - Bernard Lavilliers con traduzione

Testo " Attendu "

Testo originale con traduzione

Attendu

Bernard Lavilliers

Оригинальный текст

Attendu que le monde est fabricant de boue

Que les genoux de l’homme sont noirs dès qu’il tombe

Ou qu’il regarde Dieu toujours propre et debout

Et que Dieu l’a voulue cette boue sur le monde

Que même le soleil est fier d’avoir des taches

Attendu que le ciel cultive ses typhons

Qu’il n’y a plus de bonnes et mauvaises saisons

Qu’on secoue les volcans endormis pour qu’ils crachent

Attendu la mort rapide, sans contrat

Nous offrant la vitesse et nos vies transparentes

Allons-y, le vent, le vide, l’au-delà

Pour rejoindre à long terme un néant qui nous hante

Attendu qu’une guerre ou deux suffisent mal

A étancher la soif que nous avons de haine

Que notre sang se donne à tout monstre légal

Que nous sommes esclaves, amoureux de nos chaînes

Attendu que pour rien mes amis sont tombés

Qu’on a prêté serment sur des villes détruites

Que le nouveau béton est déjà lézardé

Que déjà le malheur court à notre poursuite

Mais attendu aussi que je tiens à mes rêves

A ma dernière peau, c’est trop tard pour la mue

A mon dernier amour, trop tard pour la relève

A mon dernier poème, à mon dernier verre bu

Attendu tout cela, attendu rien du tout

Ne sachant si je suis le juge ou le coupable

Je finirai aussi par tomber dans la boue

Pour soigner, par le mal, le mal inévitable

Перевод песни

Mentre il mondo è un creatore di melma

Che le ginocchia di un uomo sono nere non appena cade

O che guardi a Dio sempre puro e retto

E che Dio ha voluto questo fango sul mondo

Che anche il sole è orgoglioso di avere delle macchie

Aspettava che il cielo coltivasse i suoi tifoni

Che non ci siano più stagioni buone e cattive

Che scuotiamo i vulcani dormienti in modo che sputino

Prevista morte rapida, nessun contratto

Dandoci velocità e la nostra vita trasparente

Andiamo, vento, vuoto, oltre

Per unire a lungo termine un nulla che ci perseguita

Mentre una o due guerre non bastano

Per placare la nostra sete di odio

Lascia che il nostro sangue si dia ad ogni mostro legittimo

Che siamo schiavi, innamorati delle nostre catene

Aspettato che per niente i miei amici cadessero

Sono stati giurati giuramenti sulle città distrutte

Che il nuovo cemento sia già incrinato

Quella disgrazia ci sta già inseguendo

Ma mi aspettavo anche che mi aggrappassi ai miei sogni

Per la mia ultima pelle, è troppo tardi per fare la muta

Al mio ultimo amore, troppo tardi per il sollievo

Alla mia ultima poesia, al mio ultimo drink

Mi aspettavo tutto, non mi aspettavo proprio niente

Non sapendo se sono il giudice o il colpevole

Finirò per cadere nel fango anche io

Per curare, con il male, il male inevitabile

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