Vanvidd - Burzum

En forskremt skikkelse i skyggen,

fillete og fattig, men vakker og rik,

folen og forvridd, men ingen stakkar:

hun gjemmer seg so godt hun kan.

Hun er forhatt av de fleste,

men elsket av de aller beste.

Reiser gjerne langt og lenge,

hun gor alene, barbeint i skiten,

po ubrukte veier, gjengrodde stier,

i dyretrakk og farlige leier.

Oppover, til himmelens rand

i lasten;

galskap i botter og spann.

Himmelen revner nor hun nor opp:

hymnen tar slutt for saueflokk.

Lyse lokker, lure smil,

bie blikk, bak sjalet

melkehvit hud, kritthvite tenner.

Latteren skremmer de fleste.

Una figura spaventata nell'ombra,

cencioso e povero, ma bello e ricco,

puledro e contorto, ma non povero:

si nasconde meglio che può.

È odiata dai più,

ma amato dai migliori.

Mi piace viaggiare in lungo e in largo,

lei cammina da sola, a piedi nudi nella merda,

su strade inutilizzate, sentieri ricoperti di vegetazione,

nei rifugi per animali e nei campi pericolosi.

Su, fino al limite del cielo

nel carico;

follia in bot e secchi.

Il cielo non si incrina né lei né in alto:

finisce l'inno per i greggi.

Ricci luminosi, sorrisi sornioni,

sguardo d'ape, dietro lo scialle

pelle bianco latte, denti bianchi come il gesso.

La risata spaventa la maggior parte delle persone.