Di seguito il testo della canzone Nicht mehr , artista - Chakuza con traduzione
Testo originale con traduzione
Chakuza
Ja, schade zwischen uns, da gab’s ein Feuer
Die Leute quatschen Scheiße wird erzählt
Kaputte Freundschaft kann man nicht erneuern
Besser ist, wir geh’n uns einfach aus dem Weg
Plötzlich war die Stimmung anders
Als hätte man ein’n Knopf gedrückt
Bruder wo auch immer hin du wanderst
Ich wünsch' dir trotzdem kein Glück
Irgendwann sagen wir alle mal adé
Guck, wir haben unser Blut damals mit sieben noch getauscht
Nun verflucht in unsren Adern, das geht nie wieder da raus
Und ich heul' nicht Rotz und Wasser, dass mir Freunde, oh Mann, lass ma'
Was wir früher noch gelacht hab’n, hol der Teufel, voll der Bastard
Ab nun werden wir uns siezen, sag jetzt nie wieder ein Du
Die Wunde tief, ich krieg' die Grube mit dem Kriegsbeil nicht mehr zu
Wir hab’n uns lange Zeit doch alles anvertraut
Wo es Stress gibt, da verliert wer
Zwei Menschen im Traum
Doch jetzt gibt’s kein Wir mehr
Zwischen uns liegen zwar Welten
Doch sitzen fest am selben Ort
Dicka, sollten wir uns treffen
Dann wechseln wir kein Wort
Irgendwann sagen wir alle mal adé
Hör mir zu, auch wenn du denkst, du seist der Größte wie ein Sultan
Interessiert mich das gleich null, Mann, nicht mal erhöhter Pulsschlag
Du bist schuld daran, dass nun bei jedem Lächeln sich mein Magen dreht
Für mich jedes Verspreche nur 'ne Ente bist — Schwanensee
Ähnlich wie 'ne Grabrede, Dreck auf dich, Bro
Wenn du denkst, dass Kämpfen sich lohnt, Hemd auszieh’n, go!
Sì, peccato tra noi, c'è stato un incendio
La gente parla di merda viene raccontata
L'amicizia spezzata non può essere rinnovata
È meglio se ci evitiamo l'un l'altro
Improvvisamente l'umore era diverso
Come se avessi premuto un pulsante
Fratello ovunque tu vada
Ancora non ti auguro buona fortuna
Ad un certo punto ci saluteremo tutti
Ascolta, ci siamo scambiati il sangue quando avevamo sette anni
Beh, dannazione nelle nostre vene, non uscirà mai più da lì
E non piango moccio e acqua che amici, oh amico, lasciatemelo
Quello di cui ridevamo, maledizione, quel bastardo
D'ora in poi useremo l'indirizzo formale, non te lo diremo mai più
La ferita è profonda, non riesco più a chiudere la fossa con l'accetta
Per molto tempo ci siamo fidati l'uno dell'altro per tutto
Dove c'è stress, qualcuno perde
Due persone in un sogno
Ma ora non ci siamo più noi
Ci sono mondi tra di noi
Ma bloccato nello stesso posto
Dicka, dovremmo incontrarci
Allora non ci scambiamo una parola
Ad un certo punto ci saluteremo tutti
Ascoltami anche se pensi di essere il più grande come un sultano
Non mi interessa, amico, nemmeno un aumento della frequenza cardiaca
È colpa tua se ora ogni sorriso mi fa girare lo stomaco
Per me, ogni promessa è solo un'anatra: il lago dei cigni
Una specie di elogio, vaffanculo fratello
Se pensi che valga la pena combattere, togliti la maglietta, vai!
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