You Are - Cobalt 60

You are the light, the circle, the ring, the grave and the shelter,

the trail and the road

The rhythm, the secret of all that was born, the spring and the fall,

the hail and the snow

A rock, the sand, the shade of the tree growing on the side of the mountain at

dawn

You moan you grumble in every sound beneath the curtains behind the door

You are the seldom, the more and more, the maybe later and the not quite yet

The floatsam cast upon the shore, the mesmerizing tune of a siren song

And you’re the one, the only one, who can appease my trouble, my torment

When all sense seems gone, when my life feels lost

The sacred and the profane, a seashell in the sand, the crackling of the rain,

the underhand

May the dust, may the blood, may the fury when unfurled

May the icy hearts of men never stain the mirror

May the night, may the mud, may the folly of the world

May the anger and the storm never blacken the tain

Who should I talk to?

The grounds?

The walls?

Those who won’t listen?

All the deaf like me?

You are the smoke, the ashes, the mask, and you never answer to what I ask

And you’re the one, the only one, who can appease my trouble, my torment

When all sense seems gone, when my life feels lost

Tu sei la luce, il cerchio, l'anello, la tomba e il riparo,

il sentiero e la strada

Il ritmo, il segreto di tutto ciò che è nato, la primavera e l'autunno,

la grandine e la neve

Una roccia, la sabbia, l'ombra dell'albero che cresce sul fianco della montagna a

alba

Gemi e brontoli in ogni suono sotto le tende dietro la porta

Tu sei il raro, il sempre di più, il forse più tardi e il non ancora

Il floatsam lanciato sulla riva, la melodia ipnotizzante di un canto di sirene

E tu sei l'unico, l'unico, che può placare i miei problemi, i miei tormenti

Quando tutti i sensi sembrano svaniti, quando la mia vita sembra persa

Il sacro e il profano, una conchiglia nella sabbia, il crepitio della pioggia,

il subdolo

Possa la polvere, possa il sangue, possa la furia quando si dispiega

Possano i cuori di ghiaccio degli uomini non macchiare mai lo specchio

Possa la notte, possa il fango, possa la follia del mondo

Possano la rabbia e la tempesta non annerire mai la macchia

Con chi dovrei parlare?

I motivi?

Le mura?

Chi non ascolta?

Tutti i sordi come me?

Sei il fumo, la cenere, la maschera e non rispondi mai a ciò che chiedo

E tu sei l'unico, l'unico, che può placare i miei problemi, i miei tormenti

Quando tutti i sensi sembrano svaniti, quando la mia vita sembra persa