Barcos de papel - David DeMaria

Un eclipse de silencios,

un atardecer en cualquier café,

mis palabras no tienen dueño,

que las quiera entender…

Vagabundo de deseos…

capitán sin fe de «barcos de papel»…

remolino de pensamientos,

cuando veo amanecer…

Y que solitas se quedan las olas,

cuando el sol se agota,

y que solito me «quedao"esperandote,

buscando tu perdón…

No supe que decir al verte allí,

mirandome sin prestarme atención,

no supe que decir «enamorao"de ti.

Voy pasando las horas…

no supe que decir ni a que acudir,

quizás mujer merezca tu perdon

no tengo a donde ir y «enamorao"de ti,

mi corazón se ahoga…

Tus te quieros no los quiero,

si son de papel, «barcos de papel»

Tu recuerdo ya lo llevo,

«clavaito"en mi piel…

Pago el precio sin dinero,

ven y asomate a mi sensatez,

no merezco ser tu dueño ni tampoco perder.

.

Y que solitas se quedan las olas…

No supe que decir…

Ahora navego sorteando puertos de resentimientos,

los siete mares si hace falta por ti cruzaré,

en «barcos de papel»…

No supe que decir…

De mis dudas soy el dueño,

al menos me queda eso…

Un'eclissi di silenzi,

un tramonto in qualsiasi caffè,

le mie parole non hanno padrone,

chi vuole capirli...

Vagabondo dei desideri...

capitano infedele di "barchette di carta"...

turbinio di pensieri,

quando vedo l'alba...

E come restano sole le onde,

quando il sole cala,

e che solo io "rimango" ad aspettarti,

cercando il tuo perdono...

Non sapevo cosa dire quando ti ho visto lì,

guardandomi senza prestare attenzione,

Non sapevo cosa dire "innamorato" di te.

sto passando le ore...

Non sapevo cosa dire o a cosa rivolgermi,

forse la donna merita il tuo perdono

Non ho nessun posto dove andare e mi "innamo" di te,

il mio cuore annega...

ti amo, non li amo,

se sono di carta, «barchette di carta»

Porto già la tua memoria,

«unghia» nella mia pelle...

Pago il prezzo senza soldi,

vieni a sbirciare la mia sanità mentale,

Non merito di essere il tuo proprietario o di perdere.

.

E quanto sono sole le onde...

non sapevo dirlo...

Ora navigo schivando porti di risentimento,

i sette mari se necessario per te attraverserò,

nelle «barchette di carta»…

non sapevo dirlo...

Sono il padrone dei miei dubbi,

almeno mi è rimasto quello...