Di seguito il testo della canzone ¿Y yo qué? , artista - Def Con Dos con traduzione
Testo originale con traduzione
Def Con Dos
A cuánto asciende, la cuenta pendiente, que tengo contigo, señor presidente
Señor alcalde, señor ministro, señor don listo?
Que vaya cristo, que me habeis montado
Por no haber cumplido, por no haber pagado
Los meses de renta, que debo atrasados
Todo este tiempo que llevo espectante
Con una mano detrás, y otra delante, parado, tieso
Humillado y sin blanca, esperando paciente
A que cambie la racha, y llevo así, más de dos años, comiendome las uñas
Y los padrastros, mirando la tele
Y viendo asombrado, lo bien que les va a los que están manjando los hilos del
banco
Del pasto, del curro, que ahora dicen lo que hay
Pero solo unos pocos, tienen el gusto
De disfrutarlo, y da asco
Porque de la crisis, ¿quién se acuerda?
¿los que en vez de caviar comemos mierda?
Que la nueva era, no espera
A los rezagados, o sea, los más pringados
Mientras los de siempre, se frotan las manos
¿y yo qué?
¿y yo qué hago?
En la puta calle, y sin un, y sin un, y si un, y sin un clavo
¿y yo qué?
¿y yo qué hago?
Si lo poco que tenía me lo habeis, me lo habeis, me lo habeis, me lo habeis,
me lo habeis quitado
Mi hambre es mia, mi habre es mia
Mi habre es mia, y eso nadie me lo quita
Desastre, deshaucio, patada en la puerta
El agente de turno, el juzgado lo manda
Y con la ley en la mano, pero no la razón
Me han hechado de casa
Que me vaya a vivir debajo de un puente
O que busque cobijo en algún albergue
Que sube la bolsa, que sobra gentuza
La pela es la pela, y a mi que me zurzan
¿y yo qué?
¿y yo qué hago?
En la puta calle, y sin un, y sin un, y si un, y sin un clavo
¿y yo qué?
¿y yo qué hago?
Si lo poco que tenía me lo habeis, me lo habeis, me lo habeis, me lo habeis,
me lo habeis quitado
Mi hambre es mia, mi habre es mia
Mi habre es mia, y eso nadie me lo quita
A quanto ammonta, il conto in sospeso, che ho con lei, signor Presidente
Signor Sindaco, Signor Ministro, Signor Don pronto?
Vai Cristo, mi hai montato
Per non aver ottemperato, per non aver pagato
I mesi di affitto che devo in arretrato
Per tutto questo tempo ho aspettato
Con una mano dietro e una davanti, in piedi, rigida
Umiliato e senza un soldo, pazientemente in attesa
Per cambiare la serie, e sono stato così per più di due anni, mangiandomi le unghie
E i patrigni, che guardano la TV
E vedere con stupore quanto bene se la cavano coloro che tirano le fila
banca
Dell'erba, dei calessi, che ora dicono quello che c'è
Ma solo pochi, hanno il gusto
Per goderselo, e fa schifo
A causa della crisi, chi se lo ricorda?
Chi di noi mangia merda invece di caviale?
Che la nuova era, non aspettare
Per i ritardatari, cioè i più oppressi
Mentre i soliti si strofinano le mani
che dire di me?
e cosa faccio?
Nella fottuta strada, e senza a, e senza a, e se a, e senza chiodo
che dire di me?
e cosa faccio?
Se il poco che avevo me lo hai dato, me lo hai dato, me lo hai dato, me lo hai dato,
me l'hai preso
La mia fame è mia, la mia fame è mia
I miei soldi sono miei e nessuno me li toglie
Disastro, sfratto, sfondare la porta
L'agente di turno, il tribunale lo manda
E con la legge in mano, ma non la ragione
Sono stato cacciato di casa
Che vado a vivere sotto un ponte
O cercare riparo in un rifugio
Che il mercato azionario salga, che ci sia un sacco di marmaglia
Il pela è il pela, e mi maledicono
che dire di me?
e cosa faccio?
Nella fottuta strada, e senza a, e senza a, e se a, e senza chiodo
che dire di me?
e cosa faccio?
Se il poco che avevo me lo hai dato, me lo hai dato, me lo hai dato, me lo hai dato,
me l'hai preso
La mia fame è mia, la mia fame è mia
I miei soldi sono miei e nessuno me li toglie
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