Natt utover havet - Iskald

Det er natt utover havet.

Allting har nå talt.

Det stilner for de svake.

Mitt liv det har gått galt.

Et vers jeg sitter å skriver i min vesle grav.

Mitt seil får ingen vind.

På det åpne hav.

Festen min er over.

Min sjel den er jo pint.

Havet det har stilnet.

Vinden blåser fint.

Dyster er min salme, for jeg skal vise vei.

For alle de andre falne.

Din kniv gikk gjennom meg.

Jeg hørte hva du sa mor da jeg forlot deg der.

Stående ved porten du var meg alltid kjær.

Du ga et liv til meg.

Det skulle du ikke gjort.

Festen rammet meg hardt mor.

Og rev livet bort.

Jeg dro ut i krigen og våpnet mitt ble slitt.

Men det var bare drømmen.

Her vil alt bli hvitt.

Med omsorg ble jeg hyllet.

Og gjorde min plikt som mann.

I krig med krutt og klinge vi erobret det mørke land.

Men alle ting skal ende.

Jeg ser det for meg nå.

Du passet meg så godt mor.

Nå må du la meg gå.

È notte al di là del mare.

Tutto ora ha parlato.

Si calma per i deboli.

La mia vita è andata storta.

Un versetto che scrivo per scrivere nella mia piccola tomba.

La mia vela non prende vento.

In alto mare.

La mia festa è finita.

La mia anima, è una pinta.

Il mare si è calmato.

Il vento soffia bene.

Cupo è il mio inno, perché mostrerò la via.

Per tutti gli altri caduti.

Il tuo coltello mi ha trafitto.

Ho sentito cosa hai detto mamma quando ti ho lasciata lì.

In piedi al cancello mi sei sempre stato caro.

Mi hai dato una vita.

Non avresti dovuto farlo.

La festa mi ha colpito duramente, mamma.

E strappato la vita.

Sono andato in guerra e la mia arma era consumata.

Ma quello era solo il sogno.

Qui tutto sarà bianco.

Con cura sono stato salutato.

E ho fatto il mio dovere di uomo.

In guerra con la polvere da sparo e la lama abbiamo conquistato la terra oscura.

Ma tutte le cose devono finire.

Lo vedo nella mia mente ora.

Ti sei presa cura di me così bene, mamma.

Ora devi lasciarmi andare.