Di seguito il testo della canzone La Travesia , artista - Joe Veras con traduzione
Testo originale con traduzione
Joe Veras
desde muy pequeño tuve un sueño,
de viajar y connocer el extranjero
en mi mente yo pintaba,
los rascacielos de colores frescos,
me dijeron que el dinero
se encontraba por montonesen el suelo
un dia del mes de octubre
del año no me acuerdo
e pa que yo mismo letras con un sueño
y sali de mi pais sin importar lo que dejaba
en cada puerto que llegaba me mojabay
en cada puerto que llegaba hay, hay, hay
hambre, frio, sueño
el viaje parecia eterno
gritos de mis compañeros
que estaban extrañando su pueblo
que estaban extrañando su pueblo
(una cancion con sentimientos de Veras)
(Joe Veras)
cada dia que pasaba era mas dificil
la travesia, los guardias, los perros todo el dia
nos perseguian y varios de mis compañeros
se quedaron flotando en ese sueño
y nunca lograron su fantasia
de los diez llegamos tres
a las calles de Manhattan mire usted
y yo que pinte rascacielos de colores frescos y ya usted ve
hambre, frio, sueño
el viaje parecia eterno gritos de mis compañeros
que estaban extrañando su pueblo
hambre, frio, sueño
el viaje se me hizo eterno
gritos, guardias y perros
pensaba que viajaba al infierno
y no fue como me lo pintaron
y no fue como me lo pintaron
y de los que llegamos juntos (la, la, la)
algunos ya son difuntos (hay, hay, hay)
y de los que llegamos juntos algunos ya son difuntos
digame usted que escucho la historia
si no merezco la gloria
digame usted que escucho la historia
si no merezco la gloria
Fin da piccolo ho fatto un sogno,
per viaggiare e conoscersi all'estero
nella mia mente ho dipinto,
i grattacieli dai colori freddi,
mi hanno detto che i soldi
è stato trovato in cumuli per terra
un giorno del mese di ottobre
dell'anno non ricordo
e pa que yo yo testi con un sogno
e ho lasciato il mio paese, qualunque cosa avessi lasciato
in ogni porto che arrivava mi bagnavo
in ogni porto che è arrivato c'è, c'è, c'è
affamato, freddo, assonnato
il viaggio sembrava eterno
grida dei miei compagni
che gli mancava la loro città
che gli mancava la loro città
(una canzone con i sentimenti di Veras)
(Joe Veras)
ogni giorno che passava era più difficile
la traversata, le guardie, i cani tutto il giorno
hanno perseguitato noi e molti dei miei compagni
rimasero a fluttuare in quel sogno
e non hanno mai realizzato la loro fantasia
dei dieci siamo arrivati tre
guarda le strade di manhattan
e dipingo grattacieli con colori freschi e vedi
affamato, freddo, assonnato
il viaggio sembrava grida eterne dei miei compagni
che gli mancava la loro città
affamato, freddo, assonnato
il viaggio sembrava eterno
guardie e cani urlanti
Pensavo di andare all'inferno
e non è stato come l'hanno dipinto per me
e non è stato come l'hanno dipinto per me
e di noi che siamo arrivati insieme (la, la, la)
alcuni sono già deceduti (ci sono, ci sono, ci sono)
e di noi che siamo arrivati insieme alcuni sono già morti
dimmi che hai sentito la storia
se non merito la gloria
dimmi che hai sentito la storia
se non merito la gloria
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