Di seguito il testo della canzone Blinded Sultan , artista - Katalepsy con traduzione
Testo originale con traduzione
Katalepsy
Where the darkness is the black, where nought is something and dark is purer
than light, there he is
Primordial end, barren forefather, perpetual chewing and insatiable devourer of
worlds and galaxies, infinite sultan of demons
Forever bounding in outrageous emptiness he’s drowning in his own pulsating
gloomy agony, in music and dance of his own madness
Giant absolute gods, eyeless, mute, grim and insane
Other Gods are slowly, clumsily and bizarre dancing beneath the extinct star’s
cemeteries
Out of the whirl of terrible visions, which they are webbed, they reach
tentacles and threads of dark to the seamy side of worlds, plunge victims into
mouths and consume them alive and crying
Omniscient, indifferent, solitary, nameless, thoughtless
He spreads like a throbbing black hole, which shed crimson miasmas,
looks like swelling veins
One and indivisible with endless obsidian throne, his shapeless mas gobbles to
muffled, deranged weird ruff and quiet monotone sobs of damned flutes in the
mysterious paws
In pitch-dark boiling chaos, where other Gods awkwardly hobble
Without sense to vile roar and dissonant squeals, sultan of demons greedily
gnawing putrid bones of immortals
Delighting by howling of victims, he forces the origin of universe to crack
Spreading the vomit of life to the tears of dying worlds
He is cynic, insane, vindictive and wouldn’t take anyone, who dare make the
things he can doing only, befoul alchemy: create alive out of death
Dove l'oscurità è il nero, dove il nulla è qualcosa e l'oscurità è più pura
che luce, eccolo
Fine primordiale, antenato sterile, masticatore perpetuo e divoratore insaziabile di
mondi e galassie, infinito sultano dei demoni
Per sempre rimbalzando nel vuoto oltraggioso, sta annegando nel suo stesso pulsare
cupa agonia, nella musica e nella danza della propria follia
Dei giganti assoluti, senza occhi, muti, cupi e pazzi
Altri dei stanno danzando lentamente, goffamente e in modo bizzarro sotto la stella estinta
cimiteri
Fuori dal vortice di visioni terribili, che sono ragnatele, raggiungono
tentacoli e fili oscuri verso il lato squallido dei mondi, immergono le vittime
bocche e consumarle vive e piangenti
Onnisciente, indifferente, solitario, senza nome, sconsiderato
Si diffonde come un buco nero palpitante, che sparge miasmi cremisi,
sembra vene gonfie
Uno e indivisibile con un infinito trono di ossidiana, la sua mas informe divora
gorgiera smorzata e squilibrata e singhiozzi silenziosi e monotoni di dannati flauti nel
zampe misteriose
In un caos ribollente buio pesto, dove altri dei zoppicano goffamente
Insensato al ruggito vile e agli strilli dissonanti, sultano dei demoni avidamente
rosicchiando ossa putride di immortali
Deliziandosi con l'ululato delle vittime, costringe l'origine dell'universo a incrinarsi
Diffondere il vomito della vita fino alle lacrime dei mondi morenti
È cinico, pazzo, vendicativo e non accetterebbe nessuno che osi fare il
cose che può fare solo, infame alchimia: creare vivi dalla morte
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