Di seguito il testo della canzone The Burning City Smoking , artista - Kevin Devine con traduzione
Testo originale con traduzione
Kevin Devine
40 million refugees with no place on this earth to call their home
One for every aimless graduate with nothing else to show for it but loans
And those of us who make a mark using someone else’s blood
Our western stain won’t wash away, won’t vanish in the flood
It’s just deeper with each hurricane and tidal wave and war
Oh whoa oh woh
We want everything we see and once it’s gone we just want more
Atlas had those shoulders, we’ve got Am bien and Jamesons and blow
To bind us in a bubble, keep the newsprint nightmare distant and remote
But when we wake in guillotines and pitch our screaming fits
When the Governor strikes up the band and gags our parted lips
When the worst case shows up dressed and dazzling ready for the ball
Oh whoa oh woh
Boy that bubble’s bound to burst and what a tragic way to fall
The tabloids tell us hate the rat who strikes those subways closed and puts you
out
Forget those 50-hour tunnel weeks inhaling steel dust poison through his mouth
Well if he don’t deserve a pension that makes his family feel secure
If we’re now so disconnected it’s our reflections we ignore
And if our constant choice is skimming past the writing on the wall
Oh whoa oh woh
Then I’m sad to say we’re lost and I’m embarrassed for us all
So most days I can’t put to rest the burning city smoking in my mind
And I play pretend the principals are nothing more than actors running lines
And I stumble through a movie set where torture victims laugh
At abandoned journalist who juggled knives and daggered glass
While they entertain the marble Heads of State and CEO’s
Oh whoa oh woh
I stagger past anarchist extras through saloon doors painted gold
So I turn and I see Uncle Sam, walks out of wardrobe ready for the shoot
So I walk right up and talk to him, I tell him that I’m scared and I’m confused
While they test the cameras out and get the lighting right, while catering
fills coffee cups and carves up apple pie
And while the stylists trim his beard and straighten those lapels
Oh whoa oh woh
I ask his empire eyes what made him drive us straight to hell
And as my daydream ends he stands ashamed, a shocked and shattered shell
But there’s never any answer for my starving tongue to tell
Oh whoa oh woh oh oh
Cause the director’s shouting action, I’m thrown off set, it’s just as well
40 milioni di rifugiati senza posto su questa terra da chiamare casa
Uno per ogni laureato senza scopo con nient'altro da mostrare per questo se non prestiti
E quelli di noi che lasciano un segno usando il sangue di qualcun altro
La nostra macchia occidentale non si laverà via, non svanirà nell'inondazione
È solo più profondo con ogni uragano, maremoto e guerra
Oh whoa oh woh
Vogliamo tutto ciò che vediamo e, una volta terminato, vogliamo solo di più
Atlas aveva quelle spalle, abbiamo Am bien e Jamesons e colpo
Per legarci in una bolla, mantieni l'incubo della carta da giornale distante e remoto
Ma quando svegliamo in ghigliottina e lanciamo i nostri accessi urlanti
Quando il Governatore colpisce la band e imbavaglia le nostre labbra socchiuse
Quando il caso peggiore si presenta vestito e abbagliante pronto per il ballo
Oh whoa oh woh
Ragazzo, quella bolla è destinata a scoppiare e che modo tragico di cadere
I tabloid ci dicono che odiano il topo che colpisce quelle metropolitane chiuse e ti mette
fuori
Dimentica quelle settimane di tunnel di 50 ore che inalano veleno di polvere d'acciaio attraverso la bocca
Bene, se non merita una pensione che faccia sentire al sicuro la sua famiglia
Se ora siamo così disconnessi, sono le nostre riflessioni che ignoriamo
E se la nostra scelta costante è sfiorare le scritte sul muro
Oh whoa oh woh
Poi mi dispiace dire che ci siamo persi e sono imbarazzato per tutti noi
Quindi quasi tutti i giorni non riesco a calmare la città in fiamme che fuma nella mia mente
E faccio finta che i principali non siano altro che attori che eseguono le battute
E mi imbatto in un set cinematografico in cui le vittime delle torture ridono
Da giornalista abbandonato che si destreggiava tra coltelli e pugnali
Mentre intrattengono i capi di stato e gli amministratori delegati di marmo
Oh whoa oh woh
Supero barcollando comparse anarchiche attraverso le porte del saloon dipinte d'oro
Quindi mi giro e vedo lo zio Sam, esce dall'armadio pronto per le riprese
Quindi mi avvicino e gli parlo, gli dico che ho paura e sono confuso
Mentre provano le telecamere e ottengono la giusta illuminazione, durante il catering
riempie le tazze di caffè e sminuzza la torta di mele
E mentre gli stilisti gli tagliano la barba e raddrizzano quei risvolti
Oh whoa oh woh
Chiedo agli occhi del suo impero cosa lo ha spinto a portarci direttamente all'inferno
E quando il mio sogno ad occhi aperti finisce, si vergogna, un guscio sconvolto e frantumato
Ma non c'è mai una risposta da dire per la mia lingua affamata
Oh whoa oh woh oh oh
Perché l'azione urlante del regista, sono sbalzato fuori dal set, va bene lo stesso
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