Les hommes seuls - Mano Solo, JEAN LAMOOT

Devant le resto, des hommes qui mangent seuls

Y a deux trottoirs, l’un l’ombre et l’autre au soleil

Y a le choix ou y a pas

J’habite sur la frontire comme le fil d’un rasoir

J’y aiguise mon envie de changer de ct Mais j’ai pas encore choisi lequel tait bon pour moi

Peut-tre ni l’un ni l’autre, je suis les pointills

A un moment c’est sr que je vais basculer

J’ai peur de choisir, peur de pas en revenir

Je vois de chaque ct des processions, des enterrements,

Trois trompettes derrire et personne pour pleurer

Faut garder ses larmes pour soi en cas de besoin

Quand la vie rclamera son tribut

Pour une vieille histoire de pomme et de serpent

Sur le fil j’carte les bras, je ne bouge pas

Je reste l, je suis pas prt de m’envoler

Il n’y a ni bien ni mal

Je me suis jamais senti si bien

Je me suis jamais senti si mal

J’en sais rien

Je m’en fous

Je gote ma soupe la grimace

Au resto des hommes qui mangent seuls

Qui n’a jamais connu le rire des femmes

Le rouge au bord d’un verre ou la delicate musique

D’un cristal qui s’entrechoque

Et je regarde mon assiette et le serveur enlve l’autre

Pour qu’on soit sr que je n’attends personne

Dans la rue les gens vont par deux

Et moi je valse et tangue avec ma gueule dans la vitrine

Dans le resto des hommes qui mangent seuls.

Davanti al ristorante, uomini che mangiano da soli

Ci sono due marciapiedi, uno all'ombra e uno al sole

C'è una scelta o non c'è

Vivo al confine come il filo di un rasoio

Aguzzo la mia voglia di cambiare lato Ma non ho ancora scelto quale fosse giusto per me

Forse nessuno dei due, io sono la linea tratteggiata

Ad un certo punto sono sicuro che cambierò

Ho paura di scegliere, ho paura di non tornare

Vedo da una parte e dall'altra processioni, sepolture,

Tre trombe dietro e nessuno a piangere

Devi tenere le tue lacrime per te in caso di bisogno

Quando la vita reclamerà il suo tributo

Per una vecchia storia di mela e serpente

Sul filo allargo le braccia, non mi muovo

Resto qui, non ho intenzione di volare via

Non c'é giusto o sbagliato

Non mi sono mai sentito così bene

Non mi sono mai sentito così male

Non lo so

non mi interessa

Assaporo la mia zuppa la smorfia

Al ristorante degli uomini che mangiano da soli

Chi non ha mai conosciuto le risate delle donne

Il rosso sul bordo di un bicchiere o la musica delicata

Di un cristallo che si scontra

E guardo il mio piatto e il cameriere porta via l'altro

Per essere sicuro di non aspettare nessuno

Per strada la gente va in coppia

E io valzer e passo con la faccia nella finestra

Nel ristorante degli uomini che mangiano da soli.