Sage - Navarone

I met him in the valley fields

Where dust nor water want to be

Desert sage surrounded me

A native soul to wise to see

He did not seek, but still he found

Me pondering on those sacred grounds

Moved by his grace

I ended up in front of him

Where he laid his hands upon my face

He told the tale we all know

Which echoes in the depths of all

Smothered by time

But when you dare to see it’ll come to mind

Borders confined

Appear not to be

That’s how the wisdom of a blind man made the white man see

«A meek, humble man of honest sense,

Who, preaching peace, does practice continence;

Whose pious life’s a proof he does believe

Mysterious truths, which no man can conceive

If upon earth there dwell such God-like men,

I’ll here recant my paradox to them,

Adore those shrines of virtue, homage pay,

And, with the rabble world, their laws obey»

L'ho incontrato nei campi della valle

Dove la polvere né l'acqua vogliono essere

La salvia del deserto mi ha circondato

Un'anima nativa da saggio da vedere

Non ha cercato, ma ha comunque trovato

Io che rifletto su quei terreni sacri

Commosso dalla sua grazia

Sono finito di fronte a lui

Dove ha messo le mani sul mio viso

Ha raccontato la storia che tutti conosciamo

Che risuona nel profondo di tutti

Soffocato dal tempo

Ma quando avrai il coraggio di vederlo, ti verrà in mente

Confini ristretti

Sembra di non essere

È così che la saggezza di un cieco ha fatto vedere all'uomo bianco

«Un uomo mite, umile, di onesto senso,

Chi, predicando la pace, pratica la continenza;

La cui vita pia è una prova in cui crede

Verità misteriose, che nessun uomo può concepire

Se sulla terra dimorano tali uomini simili a Dio,

Ritratterò qui il mio paradosso a loro,

Adora quei santuari di virtù, rendi omaggio,

E, con la plebaglia mondiale, le loro leggi obbediscono»