
Di seguito il testo della canzone I Remember , artista - Otep con traduzione
Testo originale con traduzione
Otep
Who’s there?
Who’s there?
And I remember
Flashes of laughter
And lunatics
Lost in the asylum
Seductive propaganda
Scrolling across my mind
Like guerilla cinema.
Belts and wooden spoons
Flies in the afterbirth
Like shadows across my brain
And crawling on linoleum kitchens
Streaming death and corporate concienceness into my brain
And cracked porclein sinks stuffed with
Dirty dishes.
The early morning anxiety of gradeschool
Dark stockings to hide the bruises.
Secret friends and festive holidays
And everyone in their sunday best
Pretending to like each other.
For generations and generations of
Sad mistakes.
Stealing away in the dead of night to
Escape the stiff jawed henchmen in the hungry trucks
Of an angry slumlord miles and miles away.
Impatient and understanding
Waking on the side of the road
Hissing radiator hoses cracked like
Burned skin.
Days so hot a nuclear holocaust would’ve felt like siberian blizzard.
And I remember
The first time I felt it alive inside me
Turning the deadweight
Moving within the folds of its winged embrace
Opening and sliding those black feathers
Inches at a time.
Those feet
Pushing and digging into the membrane
Deep enough to cause pregnancy
And I remember it going numb
And listening to it hum
And I feel it move in its mysteries
Exploring me
And I remember this
And I know
I never had a chance.
There’s never any escaping it.
Chi è là?
Chi è là?
E mi ricordo
Lampi di risate
E pazzi
Perso nel manicomio
Propaganda seducente
Scorrendo la mia mente
Come il cinema di guerriglia.
Cinture e cucchiai di legno
Vola nella placenta
Come ombre sul mio cervello
E strisciare sulle cucine in linoleum
Streaming morte e coscienza aziendale nel mio cervello
E lavelli di porcellana screpolati imbottiti
Piatti sporchi.
L'ansia mattutina della scuola elementare
Calze scure per nascondere i lividi.
Amici segreti e feste festive
E tutti al meglio della domenica
Fingendo di piacersi.
Per generazioni e generazioni di
Tristi errori.
Rubare nel cuore della notte a
Fuggi dagli scagnozzi dalla mascella rigida nei camion affamati
Di un arrabbiato signore dei bassifondi a miglia e miglia di distanza.
Impaziente e comprensivo
Svegliarsi sul lato della strada
Sibilanti tubi del radiatore incrinati come
Pelle bruciata.
Giorni così caldi che un olocausto nucleare sarebbe sembrato una bufera di neve siberiana.
E mi ricordo
La prima volta che l'ho sentito vivo dentro di me
Girando il peso morto
Muoversi tra le pieghe del suo abbraccio alato
Aprendo e facendo scorrere quelle piume nere
Pollici alla volta.
Quei piedi
Spingere e scavare nella membrana
Abbastanza profondo da causare una gravidanza
E ricordo che stava diventando insensibile
E ascoltandolo ronzio
E lo sento muoversi nei suoi misteri
Esplorandomi
E questo lo ricordo
E io so
Non ho mai avuto una possibilità.
Non c'è mai modo di sfuggirgli.
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