I Remember - Otep
С переводом

I Remember - Otep

  • Альбом: Smash The Control Machine

  • Anno di rilascio: 2009
  • Lingua: Inglese
  • Durata: 8:34

Di seguito il testo della canzone I Remember , artista - Otep con traduzione

Testo " I Remember "

Testo originale con traduzione

I Remember

Otep

Оригинальный текст

Who’s there?

Who’s there?

And I remember

Flashes of laughter

And lunatics

Lost in the asylum

Seductive propaganda

Scrolling across my mind

Like guerilla cinema.

Belts and wooden spoons

Flies in the afterbirth

Like shadows across my brain

And crawling on linoleum kitchens

Streaming death and corporate concienceness into my brain

And cracked porclein sinks stuffed with

Dirty dishes.

The early morning anxiety of gradeschool

Dark stockings to hide the bruises.

Secret friends and festive holidays

And everyone in their sunday best

Pretending to like each other.

For generations and generations of

Sad mistakes.

Stealing away in the dead of night to

Escape the stiff jawed henchmen in the hungry trucks

Of an angry slumlord miles and miles away.

Impatient and understanding

Waking on the side of the road

Hissing radiator hoses cracked like

Burned skin.

Days so hot a nuclear holocaust would’ve felt like siberian blizzard.

And I remember

The first time I felt it alive inside me

Turning the deadweight

Moving within the folds of its winged embrace

Opening and sliding those black feathers

Inches at a time.

Those feet

Pushing and digging into the membrane

Deep enough to cause pregnancy

And I remember it going numb

And listening to it hum

And I feel it move in its mysteries

Exploring me

And I remember this

And I know

I never had a chance.

There’s never any escaping it.

Перевод песни

Chi è là?

Chi è là?

E mi ricordo

Lampi di risate

E pazzi

Perso nel manicomio

Propaganda seducente

Scorrendo la mia mente

Come il cinema di guerriglia.

Cinture e cucchiai di legno

Vola nella placenta

Come ombre sul mio cervello

E strisciare sulle cucine in linoleum

Streaming morte e coscienza aziendale nel mio cervello

E lavelli di porcellana screpolati imbottiti

Piatti sporchi.

L'ansia mattutina della scuola elementare

Calze scure per nascondere i lividi.

Amici segreti e feste festive

E tutti al meglio della domenica

Fingendo di piacersi.

Per generazioni e generazioni di

Tristi errori.

Rubare nel cuore della notte a

Fuggi dagli scagnozzi dalla mascella rigida nei camion affamati

Di un arrabbiato signore dei bassifondi a miglia e miglia di distanza.

Impaziente e comprensivo

Svegliarsi sul lato della strada

Sibilanti tubi del radiatore incrinati come

Pelle bruciata.

Giorni così caldi che un olocausto nucleare sarebbe sembrato una bufera di neve siberiana.

E mi ricordo

La prima volta che l'ho sentito vivo dentro di me

Girando il peso morto

Muoversi tra le pieghe del suo abbraccio alato

Aprendo e facendo scorrere quelle piume nere

Pollici alla volta.

Quei piedi

Spingere e scavare nella membrana

Abbastanza profondo da causare una gravidanza

E ricordo che stava diventando insensibile

E ascoltandolo ronzio

E lo sento muoversi nei suoi misteri

Esplorandomi

E questo lo ricordo

E io so

Non ho mai avuto una possibilità.

Non c'è mai modo di sfuggirgli.

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