The Grave, My Soul - Paramaecium

In the distance, my falcon flies, circling above a clearing in the

forest.

Suddenly, I hear its cries as it falls to the ground to its

death.

Leaving Destiny, I rush in the direction of its final cry.

I

enter the clearing and stop in sudden horror as I view an

unnatural spectacle of ancient fallen trees.

This is a fossilised forest, silent and calm, with no sign of

movement save for the stain of my form.

The spell of age has

woven its evil intent upon this hallowed ground as beneath the

grey clouds the forest was rent.

Moving slowly, in deliberation

and respect for the dead, I am revulsed by the scene played out

before me.

How these giants have fallen.

Their majesty, their

power, and all that they were are as dust to the soil and returned

to the earth.

I know not why.

I plead with Destiny for an answer as she arrives and she explains

it thus;

«It pays tribute to the accursed rains for of all that was,

little remains.

These grey flowers you see are but a poor

reflection of what’s left of humanity.

They spoke the laws of old

yet chose to disoblige the Ancient, holding such decrees in

contempt by their works.

The bane of mankind is that all that he

is until the day that he dies is a pawn that’s expected to live by the

lies of tradition.

The human condition, it seems, is to reduce all to

tradition.»

I wander amongst the fallen trunks as though drawn, and find my

fallen friend, my falcon forlorn.

Lifeless, I hold his body hoping in

some way he’s free.

Whilst clutching him, I notice something, now

what can this be?

Embedded in chalcedony within an aged oak is the semblance of

an ancient warrior sword.

To suggest that this had aught to do

with the legend was a dream but to ignore the possibility I could

not afford.

I grabbed a nearby rock and began to smash away

the quartz as crystal shards, they flew and cut into my flesh.

The

golden sword hilt exposed, I pulled with all my might as it was

loosed at last from its chalcedonic grave.

And I held the sword

In lontananza, il mio falco vola, volteggiando sopra una radura nel 

foresta.

All'improvviso, sento le sue grida mentre cade a terra

Morte.

Lasciando Destiny, mi precipito nella direzione del suo grido finale.

io

entra nella radura e fermati con orrore improvviso mentre guardo un

spettacolo innaturale di antichi alberi caduti.

Questa è una foresta fossilizzata, silenziosa e calma, senza alcun segno

movimento salvo per la macchia della mia forma.

L'incantesimo della età ha

intessuto il suo intento malvagio su questo suolo santificato come sotto il

nuvole grigie la foresta era in affitto.

Muoversi lentamente, in deliberazione

e rispetto per i morti, sono disgustato dalla scena che si è svolta

prima di me.

Come sono caduti questi giganti.

Loro maestà, loro

potenza, e tutto ciò che erano sono come polvere al suolo e sono tornati

alla terra.

Non so perché.

Chiedo una risposta a Destiny mentre arriva e spiega

è così;

«Rende omaggio alle maledette piogge per tutto ciò che fu,

poco rimane.

Questi fiori grigi che vedi non sono che poveri

riflesso di ciò che resta dell'umanità.

Hanno parlato le leggi del vecchio

eppure scelse di disobbedire all'Antico, mantenendo tali decreti

disprezzo per le loro opere.

La rovina dell'umanità è che tutto ciò che è lui

è fino al giorno in cui muore è una pedina che dovrebbe vivere secondo il

bugie della tradizione.

La condizione umana, a quanto pare, è quella di ridurre tutto a

tradizione."

Vago tra i tronchi caduti come se fossi disegnato e trovo il mio

amico caduto, il mio falco sconsolato.

Senza vita, tengo il suo corpo sperando in

in qualche modo è libero.

Mentre lo stringo, noto qualcosa, ora

cosa può essere?

Incastonato nel calcedonio all'interno di una quercia invecchiata c'è la parvenza di

un'antica spada da guerriero.

Suggerire che questo avesse qualcosa a che fare

con la leggenda era un sogno ma ignorare la possibilità che potevo

non permettersi.

Ho preso una roccia vicina e ho iniziato a spaccarla via

il quarzo come schegge di cristallo, volarono e mi tagliarono la carne.

Il

elsa della spada d'oro esposta, ho tirato con tutta la mia forza com'era

finalmente liberato dalla sua tomba calcedoniana.

E ho tenuto la spada