Di seguito il testo della canzone We Who Fell In Love With The Sea , artista - Rome con traduzione
Testo originale con traduzione
Rome
I shall retrace my steps
To cover up my tracks
To conceal my taste for treason
To detach you from me
And the hatred offered by a fathers heart
Will always keep brothers apart
We are tranquil and benevolent
We don’t like noisy surprises
We stay on the move
For stillness brings death
And slowness brings fear
We men of cold politeness
Shall never melt into that kindness of yours
No matter how we try
You say why weep over what?
We say weep until the weepings done
And we shall weep for another day
For what binds us to our grief
Binds the sculptor to his clay
For what binds us to our grief
Binds the sculptor to his clay
We are the most alive
The most rootless
With whips and chains we cross
The ruins of Europe
And from time to time
Trapped in reflections
We feel there’s no place
No home for us but this land
This land is mine
This land is yours
You only suffer as long as you want to
Men like us do not let each other drown
We share the sweetest black bread
That delicate grain of scorn
No god, no master, no master slave
I no longer serve you, nor your palace of flesh
When loneliness spreads out between our sheets
Our sacrifice is a knife at the throat of time
But we shall cut it up some other day
For what binds us to our grief
Binds the sculptor to his clay
For what binds us to our grief
Binds the sculptor to his clay
In life, in love, in longing
I know
I deserted like you
Without wealth, without property
Without official title or office…
Tornerò sui miei passi
Per coprire le mie tracce
Per nascondere il mio gusto per il tradimento
Per distaccarti da me
E l'odio offerto dal cuore di un padre
Terrà sempre separati i fratelli
Siamo tranquilli e benevoli
Non ci piacciono le sorprese rumorose
Rimaniamo in movimento
Perché la quiete porta la morte
E la lentezza porta paura
Noi uomini di fredda cortesia
Non si scioglierà mai in quella tua gentilezza
Non importa come ci proviamo
Dici perché piangere per cosa?
Diciamo di piangere fino a quando i pianti non sono finiti
E piangeremo per un altro giorno
Per ciò che ci lega al nostro dolore
Lega lo scultore alla sua argilla
Per ciò che ci lega al nostro dolore
Lega lo scultore alla sua argilla
Siamo i più vivi
Il più senza radici
Con fruste e catene ci incrociamo
Le rovine dell'Europa
E di tanto in tanto
Intrappolato nei riflessi
Sentiamo che non c'è posto
Nessuna casa per noi ma questa terra
Questa terra è mia
Questa terra è tua
Soffri solo finché vuoi
Gli uomini come noi non si lasciano annegare a vicenda
Condividiamo il pane nero più dolce
Quel delicato granello di disprezzo
Nessun dio, nessun padrone, nessun padrone schiavo
Non ti servo più, né il tuo palazzo di carne
Quando la solitudine si diffonde tra le nostre lenzuola
Il nostro sacrificio è un coltello alla gola del tempo
Ma lo taglieremo un altro giorno
Per ciò che ci lega al nostro dolore
Lega lo scultore alla sua argilla
Per ciò che ci lega al nostro dolore
Lega lo scultore alla sua argilla
Nella vita, nell'amore, nel desiderio
Lo so
Ho deserto come te
Senza ricchezza, senza proprietà
Senza titolo ufficiale o ufficio...
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