Édith - Serge Reggiani

J’coute Edith, sur un phono

Par hasard un disque en mono

La chanson est de Marguerite…

Qui n’a pas connu Gmini

Ni les Minets, ni les mini-

Jupes ou cerveaux qu’on nous dbite

Je connais la chanson par cњur

Je ne vois pas pourquoi j’ai peur

Soudain d’apprendre quelque chose

De tragique et bte la fois

Qui n’existait pas autrefois

Quand tu chantais «La vie en rose».

Cela ne dpend pas de moi

Tu chantes de la mme voix

Que tu as grave dans la cire

La chose est arrive depuis

Chez les vivants qui t’ont conduite

O l’on clate plus de rire…

En quoi cet instant de salut

A deux refrains qui m’avaient plu

Peut-il jeter en moi ce trouble

Qui me laisse dsempar

Comme si j’avais compar

Du Pommard avec du Chirouble…

Edith, les enfants n’ont de toi

Qu’une image tenue parfois

De myopes intermdiaires…

Et ils ne sauront jamais plus

Ce que c’est que d’avoir perdu

Sa lumire dans ta lumire…

Que de t’avoir donn la main

Ou le cњur un bout de chemin

Que d’avoir effleur ton rve…

Ils n’entendront que les chos

Dforms de tous les bancos

De ton existence trop brve…

On est libre tant cabotin

D’amliorer son picotin

Avec des revers de mdaille…

Chacun s’arrange sa faon,

Souviens toi de Reims, de Soissons

Et du cirque tes funrailles…

On force un peu plus simplement

On vend son papa sa maman

Avec plus ou moins d’aptitudes

On a du monde autour de soi

Ce n’est pas toujours avec joie

Que l’on manque de rectitude.

Heureux sont ceux qui ont brill

Edith, dans ton rve veill

C’est une merveilleuse histoire

Lorsque l’on a rien qu’une fois

Eut le droit de poser le bras

Sur la soie de ta robe noire…

Tu n’as pas connu Gmini

Ni les minets ni le mini-

Jupes ou cerveaux qu’on nous dbite

Mais tu chantes sur mon phono

Par hasard un disque en mono…

La chanson est de Marguerite.

Sto ascoltando Edith, su un fono

Per caso un disco in mono

La canzone è di Margherita...

Chi non ha conosciuto Gmini

Né Twink né mini

Gonne o cervelli che ci vengono addebitati

Conosco la canzone a memoria

Non vedo perché ho paura

Improvvisamente per imparare qualcosa

Da tragico e stupido allo stesso tempo

che prima non esisteva

Quando cantavi "La vie en rose".

Non dipende da me

Tu canti con la stessa voce

Che hai inciso nella cera

La cosa è successa da allora

Tra i vivi che ti hanno condotto

Oh niente più risate...

Come funziona questo momento di salvezza

Ha due ritornelli che mi sono piaciuti

Può mettermi in questi guai

Il che mi lascia impotente

Come se avessi confrontato

Pommard con Chirouble...

Edith, i ragazzi non ti hanno

Che un'immagine reggeva a volte

miopi intermedi...

E non lo sapranno mai più

Com'è aver perso

La sua luce nella tua luce...

Che per darti la mia mano

O il cuore molto lontano

Che aver toccato il tuo sogno...

Sentiranno solo le cose

Deformato da tutti i banchi

Della tua fin troppo breve esistenza...

Siamo liberi come playboy

Per migliorare la sua picotina

Con rovesci di medaglia...

Ognuno gestisce a modo suo,

Ricorda Reims, Soissons

E dal circo il tuo funerale...

Forziamo un po' più semplicemente

Vendiamo suo padre sua madre

Con più o meno abilità

Abbiamo persone intorno a noi

Non è sempre con gioia

Quello manca di rettitudine.

Felici quelli che hanno brillato

Edith, nel tuo sogno ad occhi aperti

È una storia meravigliosa

Quando hai solo una volta

Aveva il diritto di posare il braccio

Sulla seta della tua veste nera...

Non conoscevi Gmini

Né i ragazzi né il mini

Gonne o cervelli che ci vengono addebitati

Ma tu canti sul mio fonografo

Per caso un disco mono...

La canzone è di Margherita.