Luciferian Elegy - Tales Of Dark
С переводом

Luciferian Elegy - Tales Of Dark

  • Альбом: Fragile Monuments

  • Anno di rilascio: 2006
  • Lingua: Inglese
  • Durata: 16:33

Di seguito il testo della canzone Luciferian Elegy , artista - Tales Of Dark con traduzione

Testo " Luciferian Elegy "

Testo originale con traduzione

Luciferian Elegy

Tales Of Dark

Оригинальный текст

Penetrate deep into my pain

Clandestine and silent, yet never to subside

A curse that wears no face or disguise

Behold the heavens lustrous that my contempt arouse

Still I covet one thousand eyes to possess

When the dusk paints the perfection most complete

So hasten I to beset what’s left of the light

In the grace of obscurity to empower my sight

… to seek what’s seemingly never to be found

Why hast thou broken my wings?

Didst thou see peril in me?

Accusing me for perfidious acts

Was thine utmost stupidity

For those were only ambitions

A greater sovereign than thou to be

So, betrayal thou didst promulgate

For the fear of dethronement made thee elate:

«Begone, wretched creature of pride!

In the burning arms of oblivion be forever lulled!»

Yet thy sentence I accepted with mockery:

«Who art thou to sit in judgement upon me?

How spiteful soever thy words would be

I bow to none, so shall I not before thee!»

Then the curse was cast

And I’d fallen aghast

With my hordes wearing new grown horns

Like black lace clad eerie shadows

Into the everburning pits we descended

Like a phantom spirit

That breeds the eternal fire

The flaming abyss and the secret it keeps

Were there for me, a new home to be…

Fleshless yet awake

Shapeless and forsaken

The Serpent of old I am

Still pulsating in the depth

Of this tragedy’s birth

With the «mercy of God» etched in my heart

But even tortured by the lashes of million godly whips

No word of penitence will ever pass my lips

Перевод песни

Penetra in profondità nel mio dolore

Clandestino e silenzioso, eppure non si placa mai

Una maledizione che non ha volto né maschera

Guarda i cieli lucenti che il mio disprezzo suscita

Ancora desidero mille occhi da possedere

Quando il crepuscolo dipinge la perfezione più completa

Quindi affretto io ad assalire ciò che resta della luce

Nella grazia dell'oscurità per potenziare la mia vista

... per cercare ciò che apparentemente non sarà mai trovato

Perché mi hai rotto le ali?

Hai visto il pericolo in me?

Accusandomi di atti perfidi

Era la tua massima stupidità

Perché quelle erano solo ambizioni

Un più grande sovrano di te essere

Così hai promulgato il tradimento

Per la paura della detronizzazione ti ha fatto euforizzare:

«Vattene, disgraziata creatura dell'orgoglio!

Nelle braccia ardenti dell'oblio sii cullato per sempre!»

Eppure la tua frase ho accettato con scherno:

«Chi sei tu per sedere a giudicare su di me?

Come sarebbero dispettose le tue parole

Non mi inchino a nessuno, quindi non devo farlo davanti a te!»

Poi fu lanciata la maledizione

E io ero sbalordito

Con le mie orde che indossano le corna appena cresciute

Come ombre inquietanti rivestite di pizzo nero

Nelle fosse sempre ardenti siamo discesi

Come uno spirito fantasma

Che genera il fuoco eterno

L'abisso fiammeggiante e il segreto che custodisce

C'erano per me, una nuova casa che doveva essere...

Senza carne ma sveglio

Informe e abbandonato

Il serpente del vecchio io sono

Continua a pulsare in profondità

Della nascita di questa tragedia

Con la «misericordia di Dio» incisa nel mio cuore

Ma anche torturato dalle frustate di milioni di fruste divine

Nessuna parola di penitenza passerà mai dalle mie labbra

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