Di seguito il testo della canzone Pupila de Águila , artista - Violeta Parra con traduzione
Testo originale con traduzione
Violeta Parra
Un pajarillo vino a posarse bajo mi arbolito,
era de noche, yo no podía ver su dibujito,
se lamentaba de que una jaula lo hizo prisionero,
que las plumillas, una por una, se las arrancaron.
Quise curarlo con mi cariño, mas el pajarillo
guardó silencio como una tumba hasta que amaneció.
Llegan los claros de un bello día, el viento sacudió
todo el ramaje de mi arbolito y allí se descubrió
que el pajarillo tenía el alma más herida que yo,
y por las grietas que le sangraban su vida se escapó,
en su garganta dolido trino llora su corazón,
le abrí mi canto y en mi vihuela lo repitió el bordón.
Ya mejoraba, ya sonreía con mi medicina,
cuando una tarde llegó una carta de su jaula antigua,
en mi arbolillo brotaron flores negras y moradas
porque el correo vino a buscarlo, mis ojos lloraban.
Desaparece, me deja en prenda toda su amargura,
se lleva ufano mi flor más tierna, mi sol y mi luna.
En el momento de su partida, en mi cuello un collar
dejó olvidado, y como Aladino yo le empecé a frotar.
Pasan minutos, pasan las horas y toda una vida
por el milagro de aquella joya lo he visto regresar,
con más heridas, con más silencio y con garras largas,
sus buenos días mi piel desgarra con ácida maldad.
Ave que llega sin procedencia y no sabe dónde va
es prisionera en su propio vuelo, ave mala será,
ave maligna, siembra cizaña, bebe, calla y se va,
cierra tu puente, cierra tu canto, tira la llave al mar.
Un pajarillo vino llorando, lo quise consolar,
toqué sus ojos con mi pañuelo, pupila de águila
Un uccellino venne a posarsi sotto il mio alberello,
Era notte, non potevo vedere il suo piccolo disegno,
si lamentò che una gabbia lo avesse fatto prigioniero,
che le penne, una per una, furono strappate.
Volevo guarirlo con il mio amore, più l'uccellino
fu silenzioso come una tomba fino all'alba.
Arrivano le radure di una bella giornata, il vento trema
tutti i rami del mio alberello e lì è stato scoperto
che l'uccellino avesse un'anima più ferita di me,
e per le fessure che sanguinarono la sua vita scappò,
nella sua gola ferita il trillo piange il suo cuore,
Ho aperto la mia canzone per lui e il personale l'ha ripetuta sulla mia vihuela.
Stavo già migliorando, stavo già sorridendo con la mia medicina,
quando un pomeriggio arrivò una lettera dalla sua vecchia gabbia,
fiori neri e viola germogliavano sul mio alberello
perché la posta è arrivata a prenderla, i miei occhi piangevano.
Scompare, mi lascia con tutta la sua amarezza,
prende con orgoglio il mio fiore più tenero, il mio sole e la mia luna.
Al momento della sua partenza, sul mio collo una collana
se ne andò dimenticato, e come Aladino cominciai a strofinarlo.
Passano i minuti, passano le ore e una vita
per miracolo di quel gioiello l'ho visto ritornare,
con più ferite, con più silenzio e con lunghi artigli,
il suo buongiorno la mia pelle si lacera di acida malizia.
Uccello che arriva senza origine e non sa dove sta andando
È prigioniero nella sua stessa fuga, sarà un uccello cattivo,
uccello cattivo, semina zizzania, bevi, taci e vattene,
chiudi il tuo ponte, chiudi la tua canzone, getta la chiave in mare.
Un uccellino è venuto piangendo, volevo consolarlo,
Le toccai gli occhi con il mio fazzoletto, pupilla d'aquila
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