Cavalli /Arr Pluhar: La Didone, Act 1: "Alle ruine del mio regno" - Christina Pluhar, Nuria Rial, Франческо Кавалли
С переводом

Cavalli /Arr Pluhar: La Didone, Act 1: "Alle ruine del mio regno" - Christina Pluhar, Nuria Rial, Франческо Кавалли

  • Альбом: Cavalli: "L'amore innamorato"

  • Anno di rilascio: 2015
  • Durata: 7:07

Di seguito il testo della canzone Cavalli /Arr Pluhar: La Didone, Act 1: "Alle ruine del mio regno" , artista - Christina Pluhar, Nuria Rial, Франческо Кавалли con traduzione

Testo " Cavalli /Arr Pluhar: La Didone, Act 1: "Alle ruine del mio regno" "

Testo originale con traduzione

Cavalli /Arr Pluhar: La Didone, Act 1: "Alle ruine del mio regno"

Christina Pluhar, Nuria Rial, Франческо Кавалли

Оригинальный текст

Ecuba

Alle ruine del mio regno adunque

sopravvivo decrepita, e son giunta

a riputar il pianto

testimon trivial de’ miei dolori!

Onde va l’alma mia

cercando oltre le lagrime il tenore

di lamentarsi, mentre in questa notte

in un punto perdei

regno, patria, marito, e figli miei.

Tremulo spirito

flebile, e languido

escimi subito,

vadasi l’anima,

ch’Erebo torbido

cupido aspettala.

Povero Priamo

scordati d’Ecuba

vedova misera.

Causano l’ultimo

orrido esizio

Paride, e Elena.

Ahi, tra tanti nemici

prova il mio petto solo

penuria di ferite,

né cade ancor la mia tra tante vite.

Cassandra, ohimè Cassandra,

piango, piangi, piangiamo il caso estremo,

l’alba non rivedremo.

Vipera livida,

aspide pessimo,

mordimi, rodimi.

Intime viscere

spruzzano, stillano

fervide lagrime.

Crollano, tremano,

ardono, cadono,

portici, e tempii.

Vassene in polvere,

restasi in cenere,

porpora, e imperio.

Перевод песни

Ecuba

Alle rovine del mio regno adunque

sopravvivo decrepita, e son giunta

a riputare il pianto

testimon trivial de' miei dolori!

Onde va l'alma mia

cercando oltre le lagrime il tenore

di lamentarsi, mentre in questa notte

in un punto perdei

regno, patria, marito, e figli miei.

Tremulo spirito

flebile, e languido

escimi subito,

vadasi l'anima,

ch'Erebo torbido

cupido aspettala.

Povero Priamo

scordati d'Ecuba

vedova misera.

Causano l'ultimo

orrido esizio

Paride, ed Elena.

Ahi, tra tanti nemici

prova il mio petto solo

penuria di ferite,

né cade ancor la mia tra tante vite.

Cassandra, ohimè Cassandra,

piango, piangi, piangiamo il caso estremo,

l'alba non rivedremo.

Vipera livida,

aspide pessimo,

mordimi, rodimi.

Viscere nel tempo

spruzzare, ancora

fervido lagrime.

Crollano, tremano,

ardono, cadono,

portici, e tempi.

Vassène in polvere,

restasi in cenere,

porpora, e imperio.

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