Di seguito il testo della canzone Cavalli: Gli amori d'Apollo e di Dafne, Act 3: "Ohimé, che miro?" (Apollo) , artista - Philippe Jaroussky, Франческо Кавалли con traduzione
Testo originale con traduzione
Philippe Jaroussky, Франческо Кавалли
Apollo
Ohimè, che miro?
ohimè, dunque in alloro
ti cangi, o Dafne, e mentre in rami, e in frondi,
le belle membra oltredivine ascondi,
povero tronco chiude il mio tesoro.
Qual senso humano, o qual celeste ingegno
a sì profondo arcano arrivò mai?
Veggo d’un viso arboreggiare i rai,
trovo il mio foco trasformato in legno.
Apollo
Ohimè, che mirò?
ohimè, dunque in alloro
ti cangi, o Dafne, e mentre in rami, e in frondi,
le belle membra oltredivine ascondi,
povero tronco chiude il mio tesoro.
Qual senso umano, o qual celeste ingegno
a sì profondo arcano arrivato mai?
Veggo d'un viso arboreggiare i rai,
trovo il mio foco trasformato in legno.
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