Soledad - Adriana Varela, Bernardo Baraj, Litto Nebbia

Yo no quiero que nadie a mi me diga

Que de tu dulce vida tu ya me has arrancado

Mi corazón una mentira pide

Para esperar tu imposible llamado

Yo no quiero que nadie se imagine

Como es de amarga y honda mi eterna soledad

Pasan las noches y el minutero muele

La pesadilla de su lento tic tac

En la doliente sombra de mi cuarto al esperar

Sus pasos que quiza no volveran

A veces me parece que ellos detienen su andar

Sin atreverse luego a entrar

Pero no hay nadie y ella no viene

Es un fantasma que crea mi ilusion

Y que al desvanecerse va dejando su vision

Cenizas en mi corazón

En la plateada esfera del reloj

Las horas que agonizan se niegan a pasar

Hay un desfile de extrañas figuras

Que me contemplan con burlon mirar

Es una caravana interminable

Que se hunde en el olvido con su mueca espectral

Se va con ella tu boca que era mia

Solo me queda la angustia de mi mal

Non voglio che nessuno me lo dica

Che mi hai già strappato via dalla tua dolce vita

il mio cuore chiede una bugia

Ad aspettare la tua chiamata impossibile

Non voglio che nessuno immagini

Com'è amara e profonda la mia eterna solitudine

Le notti passano e la lancetta dei minuti macina

L'incubo del suo lento tic-tac

Nell'ombra dolorosa della mia stanza durante l'attesa

I suoi passi che potrebbero non tornare

A volte mi sembra che smettano di camminare

Senza osare entrare

Ma non c'è nessuno e lei non viene

È un fantasma che crea la mia illusione

E che quando svanisce, lascia la sua visione

cenere nel mio cuore

Sul quadrante d'argento dell'orologio

Le ore morenti si rifiutano di passare

C'è una sfilata di strane figure

Che mi guardino con sguardo beffardo

È una carovana senza fine

Che sprofonda nell'oblio con la sua smorfia spettrale

La tua bocca che era mia va con essa

Ho solo l'angoscia del mio male