Di seguito il testo della canzone Carneous Cacoffiny , artista - Carcass con traduzione
Testo originale con traduzione
Carcass
Striking up my discordant underture
A carnal cacophony perversely penned
Transposed… and decomposed
On strings fashioned from human twine
Lovingly wound and fretted upon my bow
Garishly incarcerated… the dead resonate
In a final death-throe
Vibrant as I thresh…
Movements scripted for the dead…
Orchestral horrors I vehemently conduct
My corpus concertos cordial
Disinterred… and detuned
With six feet below
In harmony with the deceased
My inspiration… your disintegration
For my latest masterpiece
My score creeps your flesh.
Notes seep from sinewy frets…
But don’t hold your breath
As you wait for your god or the void
Or the abyss of nothingness
Your usefulness isn’t through
Your productivity I resume…
My sordid, soiled handicrafts
Will be your afterlife’s handicap…
…My corrupt crescendos…
…Will leave you out on a limbo…
…Your disposition I unleash…
…You will rest in my piece…
With deadly dynamics
You’re dead, buried and barred
Your remains dampened and fingered
Your mortal coil is barbed
The death-bells are peeling
Ringing out as you flake
Shrieking out their recitals
A celebration of your wake…
Enter my funereality
My world two metres under
A curious habitat
Your muddy trench I plunder
Pass on to ethereality
Churned out under the sextant’s blade
You live your life in wretchedness
And death is no escape…
(Lead: The ascent to eternal pandemonium and tabulature by W.G. Steer)
Colpendo la mia discordanza underture
Una cacofonia carnale scritta in modo perverso
Trasposto... e scomposto
Su corde modellate con spago umano
Ferito amorevolmente e accarezzato il mio arco
Incarcerati sgargianti... i morti risuonano
In un passo mortale finale
Vibrante come io treccio...
Movimenti scritti per i morti...
Orrori orchestrali che conduco con veemenza
I miei concerti corpus cordiali
Disinterrato... e detuned
Con sei piedi sotto
In armonia con il defunto
La mia ispirazione... la tua disintegrazione
Per il mio ultimo capolavoro
Il mio punteggio ti fa venire i brividi.
Le note filtrano dai tasti nervosi...
Ma non trattenere il respiro
Mentre aspetti il tuo dio o il vuoto
O l'abisso del nulla
La tua utilità non è finita
La tua produttività riprendo...
Il mio artigianato sordido e sporco
Sarà l'handicap della tua vita nell'aldilà...
…I miei crescendo corrotti…
…Ti lascerò in un limbo...
…La tua disposizione io scateno...
…Riposerai nel mio pezzo...
Con dinamiche mortali
Sei morto, sepolto e sbarrato
I tuoi resti inumiditi e toccati
La tua spira mortale è uncinata
Le campane della morte stanno suonando
Risuonando mentre ti sfalda
Urlando i loro recital
Una celebrazione della tua veglia...
Entra nella mia funeralità
Il mio mondo due metri sotto
Un habitat curioso
Saccheggio la tua trincea fangosa
Passa all'etereità
Sfornato sotto la lama del sestante
Vivi la tua vita nella miseria
E la morte non è una via di fuga...
(Responsabile: l'ascesa all'eterno pandemonio e tabulature di W.G. Steer)
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