The Father - Clepsydra

Think of me

when the sun will burn away

even the last of your dreams

think of me

when the moon will shine

on the last of your defeats

I remember in the shadow of poverty

the pride of a young boy

searching for the right ways

running among dust and cries

towards his way

the same one that now belongs to you

don‘t throw to the wind your story

Give it the time to be

Don‘t always turn back

Every time you do it

You loose an important part of you

follow the instinct

when it urges you

towards new stories

only give up when the game

threatens your hole existence

the roots you have inside

are a small part of history

i have lived, too

and those little smiles

a hundred years old

are now part of you

are now part of you

are now part of you

when the sky cries

soaking the undergrowth of society

real cradle of declared vices

making it the slimiest ever

men running away looking for cover

as if they were afraid

that it could melt

their faces all the same

of those too slow

only remain stripes of blood

which thinned by their own murderer

slowly disappear in black holes

of those too stupid

only remain the footprints

used as wedges under the doors

to let the speedy ones through

Pensa a me

quando il sole si spegnerà

anche l'ultimo dei tuoi sogni

pensa a me

quando brillerà la luna

sull'ultima delle tue sconfitte

Ricordo all'ombra della povertà

l'orgoglio di un ragazzo

cercando le vie giuste

correndo tra polvere e grida

verso la sua strada

lo stesso che ora ti appartiene

non gettare al vento la tua storia

Dagli il tempo di essere

Non tornare sempre indietro

Ogni volta che lo fai

Perdi una parte importante di te

seguire l'istinto

quando ti sollecita

verso nuove storie

arrenditi solo quando il gioco

minaccia l'esistenza del tuo buco

le radici che hai dentro

sono una piccola parte della storia

anche io ho vissuto

e quei piccoli sorrisi

cento anni

ora fanno parte di te

ora fanno parte di te

ora fanno parte di te

quando il cielo piange

inzuppando il sottobosco della società

vera culla di vizi dichiarati

rendendolo il più viscido di sempre

uomini che scappano in cerca di riparo

come se avessero paura

che potrebbe sciogliersi

le loro facce tutte uguali

di quelli troppo lenti

rimangono solo strisce di sangue

che si è assottigliata dal proprio assassino

scompaiono lentamente nei buchi neri

di quelli troppo stupidi

restano solo le impronte

usati come cunei sotto le porte

per far passare quelli veloci