Im Ich - Das Ich
С переводом

Im Ich - Das Ich

  • Альбом: Staub

  • Anno di rilascio: 2010
  • Lingua: tedesco
  • Durata: 5:47

Di seguito il testo della canzone Im Ich , artista - Das Ich con traduzione

Testo " Im Ich "

Testo originale con traduzione

Im Ich

Das Ich

Оригинальный текст

Zerzaust in Kleidern und Gebärden

Blicke ziehen Runden mit Begehren

Auf Tafelrunden liegen Sklaven

Als Frühgeburten gargekocht

Unter uns in kalten Kellern

Warten Weiber auf Geburten

Verkrampfte Schreie speien Kinder

Händler warten sie zu wiegen

Starke Männer werden trunken

Wenn sie kaltes grauen küßt

Verstumpfte Glieder werden weinen

Weil mit Hoffnung nichts verdient

Ein kränklich armes müdes Volk

Verschließ die Ohren hören Schmerzen

Vor tiefem Abgrund stehen Richter

Das Ich im Ich ist kein Idol

In Nebenzimmern blühen Hirne

Die sich selber recht genannt

Aus dem Fenster stiert ein Schädel

Der den Weisen stumm erzählt

Von tiefster Seele steigen Klagen

Weil die Herrschaft uns verdreht

An kahlen Felsen strömen Säfte

Die von Tieren ausgepresst

Fleischkollonnen stehen Schlange

Vor den Toren vieler Ahnen

Aus den Mäulern kreischen Stimmen

Die mit Haß sind aufgefüllt

Von Seuchenadern tropfen Gifte

Tränket unsre neue Bibel

Verdörrte Hände schufen Nerven

Das Ich im Ich ist angezapft

Ich streite einsam mich

Mit dieser oberflächen Welt

Gutes sei ein löblich Brot

Von dem ich zehre bis zum Tod

Перевод песни

Scarmigliato nei vestiti e nei gesti

Gli sguardi disegnano con il desiderio

Gli schiavi giacciono su tavoli rotondi

Cucinati come bambini prematuri

Sotto di noi in cantine fredde

Le donne aspettano le nascite

Urla convulse sputano bambini

I commercianti stanno aspettando per pesarli

Gli uomini forti si ubriacano

Quando il grigio freddo la bacia

Gli arti storditi piangeranno

Perché la speranza non guadagna nulla

Un popolo malato, povero e stanco

Chiudi le orecchie, senti dolore

I giudici stanno davanti a un abisso profondo

L'io nell'io non è un idolo

I cervelli sbocciano nelle stanze adiacenti

che giustamente si chiamavano

Un teschio guarda fuori dalla finestra

Chi dice silenziosamente al saggio

I lamenti salgono dal profondo dell'anima

Perché il dominio ci distorce

I succhi scorrono dalle rocce nude

Il pigiato dagli animali

Le colonne di carne sono in fila

Alle porte di molti antenati

Voci stridevano dalle loro bocche

Quelli con odio sono pieni

I veleni gocciolano dalle vene della peste

Innaffia la nostra nuova Bibbia

Le mani appassite creavano nervi

L'io nell'io è toccato

Combatto da solo

Con questo mondo di superficie

Buono è un pane lodevole

Da cui mi nutro fino alla morte

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