Couldn't Call It Unexpected No. 4 - Elvis Costello

I saw a girl who’d found her consolation

She said «One day my Prince of Peace will come»

Above her head a portrait of her father

The wilted favour that he gave her still fastened to the frame

«They've got his bones and everything he owns

I’ve got his name»

Well you can laugh at this sentimental story

But in time you’ll have to make amends

The sudden chill where lovers doubt their immortality

As the clouds cover the sky the evening ends

Describing a picture of eyes finally closing

As you sometimes glimpse terrible faces in the fire

Well, I’m the lucky goon

Who composed this tune

From birds arranged on the high wire

Who on earth is tapping at the window?

Does that face still linger at the pane?

I saw you shiver though the room was like a furnace

A shadow of regret across a young mother’s face

So toll the bell or rock the cradle

Please don’t let me fear anything I cannot explain

I can’t believe, I’ll never believe in anything again

Ho visto una ragazza che aveva trovato la sua consolazione

Disse: «Un giorno verrà il mio principe della pace»

Sopra la sua testa un ritratto di suo padre

L'appassito favore che le ha dato è ancora fissato alla cornice

«Hanno le sue ossa e tutto ciò che possiede

Ho il suo nome»

Bene, puoi ridere di questa storia sentimentale

Ma col tempo dovrai fare ammenda

Il gelo improvviso in cui gli amanti dubitano della loro immortalità

Mentre le nuvole coprono il cielo, la sera finisce

Descrivere un'immagine di occhi che finalmente si chiudono

Come a volte scorgi facce terribili nel fuoco

Bene, io sono il fortunato scagnozzo

Chi ha composto questa melodia

Da uccelli disposti sul filo alto

Chi diavolo sta toccando alla finestra?

Quella faccia indugia ancora sul riquadro?

Ti ho visto rabbrividire nonostante la stanza fosse come una fornace

Un'ombra di rimpianto sul viso di una giovane madre

Quindi suona il campanello o fai dondolare la culla

Per favore, non farmi temare nulla che non so spiegare

Non posso credere, non crederò mai più a nulla