Le fantôme - Georges Brassens
С переводом

Le fantôme - Georges Brassens

  • Альбом: Intégrale des albums originaux

  • Год: 2009
  • Язык: francese
  • Длительность: 3:57

Di seguito il testo della canzone Le fantôme , artista - Georges Brassens con traduzione

Testo " Le fantôme "

Testo originale con traduzione

Le fantôme

Georges Brassens

Оригинальный текст

C'était tremblant, c'était troublant,

C'était vêtu d’un drap tout blanc,

Ça présentait tous les symptômes,

Tous les dehors de la vision,

Les faux airs de l’apparition,

En un mot, c'était un fantôme!

A sa manière d’avancer,

A sa façon de balancer

Les hanches quelque peu convexes,

Je compris que j’avais affaire

A quelqu’un du genr' que j’prefère:

A un fantôme du beau sexe.

«Je suis un p’tit poucet perdu,

Me dit-ell', d’un' voix morfondue,

Un pauvre fantôme en déroute.

Plus de trace des feux follets,

Plus de trace des osselets

Dont j’avais jalonné ma route!

"

«Des poèt's sans inspiration

Auront pris -- quelle aberration!

--

Mes feux follets pour des étoiles.

De pauvres chiens de commissaire

Auront croqué -- quelle misère!

--

Mes oss’lets bien garnis de moelle.

"

«A l’heure où le coq chantera,

J’aurai bonn' mine avec mon drap

Hein de faux plis et de coutures!

Et dans ce siècle profane où

Les gens ne croient plus guère à nous,

On va crier à l’imposture.

"

Moi, qu’un chat perdu fait pleurer,

Pensez si j’eus le cœur serré

Devant l’embarras du fantôme.

«Venez, dis-je en prenant sa main,

Que je vous montre le chemin,

Que je vous reconduise at home "

L’histoire finirait ici,

Mais la brise, et je l’en r’mercie,

Troussa le drap d’ma cavalière…

Dame, il manquait quelques oss’lets,

Mais le reste, loin d'être laid,

Etait d’un' grâce singulière.

Mon Cupidon, qui avait la

Flèche facile en ce temps-là,

Fit mouche et, le feu sur les tempes,

Je conviai, sournoisement,

La belle à venir un moment

Voir mes icônes, mes estampes…

«Mon cher, dit-ell', vous êtes fou!

J’ai deux mille ans de plus que vous… «-- Le temps, madam', que nous importe!

--

Mettant le fantôm' sous mon bras,

Bien enveloppé dans son drap,

Vers mes pénates je l’emporte!

Eh bien, messieurs, qu’on se le dis':

Ces belles dames de jadis

Sont de satanées polissonnes,

Plus expertes dans le déduit

Que certain’s dames d’aujourd’hui,

Et je ne veux nommer personne!

Au p’tit jour on m’a réveillé,

On secouait mon oreiller

Avec un' fougu' plein' de promesses.

Mais, foin des dédic's de Capoue!

C'était mon père criant: «Debout!

Vains dieux, tu vas manquer la messe!

»

Перевод песни

Tremava, era inquietante,

Era vestito con un lenzuolo tutto bianco,

Aveva tutti i sintomi.

Tutto fuori vista,

Le false arie dell'apparizione,

In una parola, era un fantasma!

Nel suo modo di andare avanti,

Nel suo modo di ondeggiare

I fianchi un po' convessi,

Ho capito che stavo trattando

A qualcuno del mio genere preferito:

A un fantasma del gentil sesso.

"Sono un piccolo pollice perso,

Mi ha detto, con voce soffocata,

Un povero fantasma allo sbando.

Non più tracce di ciuffi,

Niente più tracce degli ossicini

Con cui avevo segnato il mio cammino!

"

“Poeti senza ispirazione

Avrà preso -- che aberrazione!

--

I miei ciuffi di stelle.

Poveri cani commissari

Avrà scricchiolato -- che miseria!

--

Le mie ossa di midollo.

"

“Quando il gallo canta,

Starò bene con il mio lenzuolo

Eh pieghe e cuciture!

E in questa epoca secolare dove

La gente non crede più molto in noi,

Piangeremo allo sbando.

"

Io, che fa piangere un gatto smarrito,

Pensa se avessi il cuore pesante

Di fronte all'imbarazzo del fantasma.

"Vieni," dissi, prendendole la mano,

Lascia che ti mostri la strada,

Lascia che ti accompagni a casa"

La storia finirebbe qui,

Ma la brezza, e la ringrazio,

Ho truccato il foglio del mio appuntamento...

Signora, mancavano alcune ossa,

Ma il resto, lungi dall'essere brutto,

Era singolarmente grazioso.

Mio Cupido, che aveva il

Freccia facile in quei giorni,

Colpisci nel segno e, spara alle tempie,

Ho invitato furbescamente

Bellezza a venire un po'

Guarda le mie icone, le mie stampe...

«Mia cara», disse, «sei matta!

Ho duemila anni più di te… “-- Il tempo, signora, cosa ci importa!

--

Mettendo il fantasma sotto il mio braccio,

Ben avvolto nel suo lenzuolo,

Verso la mia famiglia prevalgo!

Ebbene signori, si dica:

Quelle adorabili signore del passato

sono maledetti mascalzoni,

Più esperto nell'inferito

che certe signore di oggi,

E non voglio nominare nessuno!

All'alba mi sono svegliato,

Stavano scuotendo il mio cuscino

Con un 'feroce' pieno di 'promesse.

Ma niente più Dedic di Capua!

Era mio padre che gridava: “Alzati!

Dio santo, ti perderai la messa!

»

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