El Tren Huracán - La Raíz

Vivió en un tren

Y lo llamó el Huracán

Podía viajar

Sin tener que viajar

Y cada día embarcaba su diario de sueños con él

Vivió en un tren

Y lo llamó el Huracán

Podía viajar

Sin tener que viajar

Y cada día embarcaba su diario de sueños con él

Quiso tener

Sin tener que pagar

Comió y bebió

Siempre de un manantial

Tan dulce como los besos esos que soñaba él

Con cien cañones de plata vivió de maravilla

Murió en el barro de la sociedad

Tenía en el bolsillo una colilla

Que la vida es un cigarro que no se debe apagar

No hay sitio aquí

Para ese tal Huracán

Que deja rastros de asfalto y de barras de bar

Y de colegas de brega que galopaban con él

Con cien cañones de plata vivió de maravilla

Murió en el barro de la sociedad

Tenía en el bolsillo una colilla

Que la vida es un cigarro que no se debe apagar

Con cien cañones de plata vivió de maravilla

Murió en el barro de la sociedad

Tenía en el bolsillo una colilla

Que la vida es un cigarro que no se debe apagar

Tuvo sus reinas

Sus noches

Sus juegos de amar

Y en el reflejo de un coche lo hacía real

Que olía como el dolor

Decía la gente de él

Como el dolor de las flores que duermen

Con el Huracán

viveva su un treno

E lo chiamò l'uragano

potrebbe viaggiare

senza dover viaggiare

E ogni giorno spediva con sé il suo diario dei sogni

viveva su un treno

E lo chiamò l'uragano

potrebbe viaggiare

senza dover viaggiare

E ogni giorno spediva con sé il suo diario dei sogni

voluto avere

senza dover pagare

mangiato e bevuto

Sempre di primavera

Dolce come quei baci che sognava

Con cento cannoni d'argento visse nella meraviglia

Morto nel fango della società

Avevo un mozzicone in tasca

Quella vita è una sigaretta che non si deve spegnere

non c'è spazio qui

Per quell'uragano

Che lascia tracce di asfalto e banconi bar

E dei colleghi della brega che galoppavano con lui

Con cento cannoni d'argento visse nella meraviglia

Morto nel fango della società

Avevo un mozzicone in tasca

Quella vita è una sigaretta che non si deve spegnere

Con cento cannoni d'argento visse nella meraviglia

Morto nel fango della società

Avevo un mozzicone in tasca

Quella vita è una sigaretta che non si deve spegnere

avevano le loro regine

le tue notti

i tuoi giochi d'amore

E nel riflesso di un'auto lo rendeva reale

che odorava di dolore

la gente diceva di lui

Come il dolore dei fiori addormentati

con l'uragano