Síndrome de Estocolmo - Melendi
С переводом

Síndrome de Estocolmo - Melendi

  • Anno di rilascio: 2019
  • Lingua: spagnolo
  • Durata: 4:36

Di seguito il testo della canzone Síndrome de Estocolmo , artista - Melendi con traduzione

Testo " Síndrome de Estocolmo "

Testo originale con traduzione

Síndrome de Estocolmo

Melendi

Оригинальный текст

Amanece y los coches que ya obstruyen las arterias

De la gran ciudad que presa de la histeria

Se ha rendido a la rutina un día más

Corazones condenados en un mundo de creencias

Denostados entre religión y ciencia

Obligados a elegir sin despertar

El vagabundo que no es capaz de imaginar que alguien le quiera

La hija de dos borrachos que solo pudo ser enfermera

El abogado que, por seguir la tradición familiar

Abandonó el contrabajo y ahora no abandona el bar

Mírame y dime qué ves en mí

Da luz al camino

No dejes de ser mi espejo, que, aunque cruel sea el reflejo peor es estar ciego

Así que mírame dime qué ves en mí

Solo un prisionero de la envidia y de los celos

De los roles de los miedos, de culpas y apegos

Aunque yo sé muy bien que en el fondo

Todo es un síndrome de Estocolmo

Anochece y con el silencio se hace fuerte el ruido

Lo soñado, lo añorado, lo perdido se convierten en gigantes de cristal

Tercas huellas que confunden sin piedad al caminante

Las comedias son divinas cuando dante pone en jaque a la tragedia universal

El vagabundo que no es capaz de imaginar que alguien le quiera

La hija de dos borrachos que solo pudo ser enfermera

El abogado que, por seguir la tradición familiar

Abandonó el contrabajo y ahora no abandona el bar

Mírame y dime qué ves en mí

Da luz al camino

No dejes de ser mi espejo, que, aunque cruel sea el reflejo peor es estar ciego

Así que mírame dime qué ves en mí

Solo un prisionero de la envidia y de los celos

De los roles de los miedos, de culpas y apegos

Aunque yo sé muy bien que en el fondo

Todo es un síndrome de Estocolmo

No me mira

Mírame y dime qué ves en mí

Da luz al camino

No dejes de ser mi espejo, que, aunque cruel sea el reflejo peor es estar ciego

Así que mírame dime qué ves en mí

Solo un prisionero de la envidia y de los celos

De los roles de los miedos, de culpas y apegos

Aunque yo sé muy bien que en el fondo

Todo es un síndrome de Estocolmo

Tú lo sabes todo

Перевод песни

Dawn e le macchine che già intasano le arterie

Della grande città che si impadronì dell'isteria

Si è arreso alla routine un altro giorno

Cuori dannati in un mondo di credenze

insultato tra religione e scienza

Costretto a scegliere senza svegliarsi

Il vagabondo che non riesce a immaginare che qualcuno lo ami

La figlia di due ubriachi che poteva solo fare l'infermiera

L'avvocato che, seguendo la tradizione di famiglia

Ha abbandonato il contrabbasso e ora non esce più dal bar

Guardami e dimmi cosa vedi in me

illumina la strada

Non smettere di essere il mio specchio, che, sebbene sia crudele, il peggior riflesso è essere ciechi

Quindi guardami dimmi cosa vedi in me

Solo prigioniero dell'invidia e della gelosia

Dei ruoli delle paure, del senso di colpa e degli attaccamenti

Anche se lo so molto bene in fondo

È tutta una sindrome di Stoccolma

Si fa buio e con il silenzio il rumore diventa forte

Il sognato, il desiderato, il perduto diventano giganti di cristallo

Orme ostinate che confondono senza pietà il viandante

Le commedie sono divine quando Dante mette sotto controllo la tragedia universale

Il vagabondo che non riesce a immaginare che qualcuno lo ami

La figlia di due ubriachi che poteva solo fare l'infermiera

L'avvocato che, seguendo la tradizione di famiglia

Ha abbandonato il contrabbasso e ora non esce più dal bar

Guardami e dimmi cosa vedi in me

illumina la strada

Non smettere di essere il mio specchio, che, sebbene sia crudele, il peggior riflesso è essere ciechi

Quindi guardami dimmi cosa vedi in me

Solo prigioniero dell'invidia e della gelosia

Dei ruoli delle paure, del senso di colpa e degli attaccamenti

Anche se lo so molto bene in fondo

È tutta una sindrome di Stoccolma

non guardarmi

Guardami e dimmi cosa vedi in me

illumina la strada

Non smettere di essere il mio specchio, che, sebbene sia crudele, il peggior riflesso è essere ciechi

Quindi guardami dimmi cosa vedi in me

Solo prigioniero dell'invidia e della gelosia

Dei ruoli delle paure, del senso di colpa e degli attaccamenti

Anche se lo so molto bene in fondo

È tutta una sindrome di Stoccolma

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