Te Vi Pasar - Nach

Te vi pasar, y otra vez el tiempo se detuvo

Fue aquel rubor que me cambió el humor, me dejó mudo

Mientras desnudo tus ojos, cierro los míos

Y con un imperfecto suspiro

Pienso que tú eres la perfección a la que aspiro, y aún deliro

Y pierdo los papeles cada vez que vienes

Y te acercas, aunque nunca tanto como para sentir cómo hueles

Y tu sabor, tu sabor es la mayor utopía

Me quedo en la inopia pensando que algún día

Te podría conquistar con mi poesía

Aún no te he visto sonreír, inventaría

Una comedia con telón de oro

Aún no te he oído hablar, cuanto daría por un susurro tan sólo

Pobre bobo, iluso, que de ilusión se desvive

Que pide a gritos silenciosos que te gires

Que me mires, y que sepas que aquí estoy

Como un eterno después

Esperando un gesto tuyo para ponerme a tus pies

Y es que al verte pasar

El dulce en mi paladar me dice que vas a parar

Pero acabo tragando amargo

Cuando sin embargo sigues y pasas de largo

Te vi pasar

Te vi pasar

Te vi pasar

Te vi pasar

Quiero saber con qué sueñas, ¿qué te excita?

¿Qué te atormenta, qué te irrita?

¿Qué te regala la vida?

Quiero saber qué te quita

¿Cómo es posible que tanto llanto deje tan seca mi almohada?

¿Cómo es posible amar tanto, sin apenas saber nada de ti?

¿Cómo es posible que me olvide de pensar para solo sentir?

¿Cómo es posible que algo tan bello como tú pueda existir?

Y mientras te sigo a tientas sé que tu luz me alimenta

Que tu sola presencia es una mezcla de ausencia y menta

Que tu recuerdo me hace un mago de la papiroflexia

Intentando definir como te iluminas

Como difuminas al resto de la galaxia y la anestesias

Y solo estás tú

Tú, elegante y ausente

Sin ser consciente de haber reverdecido cada rincón de mi mente

Tú, andando indiferente

Haciendo que la gente sea como estatuas inertes

Ante la vida que desprendes

Y es que nunca te he tenido y si no estás te echo de menos

Es este veneno bendito, esta locura que habito

Me hace querer ser bueno;

lo sería más entre tus senos

Imposibles como el cielo, inalcanzables como el pasado

Lejanos como la muerte cuando te sueño a mi lado

Te vi pasar

Te vi pasar

Te vi pasar

Te vi pasar

Ti ho visto passare, e di nuovo il tempo si è fermato

Fu quel rossore che cambiò il mio umore, mi lasciò senza parole

Mentre spoglio i tuoi occhi, chiudo i miei

E con un sospiro imperfetto

Penso che tu sia la perfezione a cui aspiro e continuo a essere entusiasta

E perdo le carte ogni volta che vieni

E ti avvicini, anche se mai abbastanza per sentire l'odore

E il tuo sapore, il tuo sapore è la più grande utopia

Rimango all'oscuro pensando che un giorno

Potrei conquistarti con la mia poesia

Non ti ho ancora visto sorridere, lo inventerei

Una commedia con un sipario d'oro

Non ti ho ancora sentito parlare, quanto darei solo per un sussurro

Povero sciocco, delirante, che esce di strada con l'illusione

Che ti chiede silenziosamente di voltarti

Che mi guardi e che tu sappia che sono qui

Come un eterno dopo

Aspetto un tuo gesto per mettermi ai tuoi piedi

Ed è quello quando ti vede passare

La caramella sul mio palato mi dice che ti fermerai

Ma finisco per ingoiare amaro

Quando invece vai avanti e passi

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare

Voglio sapere cosa sogni, cosa ti eccita?

Cosa ti tormenta, cosa ti irrita?

Cosa ti dà la vita?

Voglio sapere cosa ci vuole da te

Com'è possibile che così tanto pianto lasci il mio cuscino così asciutto?

Come è possibile amare così tanto, senza sapere quasi nulla di te?

Com'è possibile che mi dimentichi di pensare per sentire solo?

Com'è possibile che esista qualcosa di così bello come te?

E mentre brancolo so che la tua luce mi nutre

Che la tua stessa presenza è un misto di assenza e menta

Che la tua memoria mi renda un mago degli origami

Cercando di definire come ti illumini

Come sfocare il resto della galassia e anestetizzarlo

E ci sei solo tu

Tu elegante e assente

Senza essere consapevole di aver rinverdito ogni angolo della mia mente

Tu, che cammini indifferente

Rendere le persone come statue inerti

Prima della vita che emani

Ed è che non ti ho mai avuto e se non sei qui mi manchi

È questo benedetto veleno, questa follia che abito

Mi fa venire voglia di essere buono;

sarebbe più tra i tuoi seni

Impossibile come il cielo, irraggiungibile come il passato

Distante come la morte quando ti sogno al mio fianco

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare

Ti ho visto passare