Stalingrad, Massengrab - Panzerfaust

Severity commands, dehumanize the enemy

In a hell on earth, which no living thing could survive

Clutched in a sequence of mass graves

Life — and the lack of it — became clearer each day

I watched as the bodies hung from the frozen trees that cloaked the Volga

And beneath an oblivion sky the frantic cried to the streets that bore them

I watched as the fires scorched the million hands that bound a nation;

Where life — and the lack of it — became clearer each day

I watched as the bodies hung from the frozen trees that cloaked the Volga

And beneath an oblivion sky sung the threnody to finis germaniae

I watched the fires scorch humanity of its humanity

And like a gravestone over Stalingrad

The god of war had gone to the other side

In spasm to power

Not one step back

In spasm to power

Not one step back

«…And there is no room on the other side.»

La severità comanda, disumanizza il nemico

In un inferno in terra, a cui nessun essere vivente potrebbe sopravvivere

Incastrato in una sequenza di fosse comuni

La vita — e la sua mancanza — diventava ogni giorno più chiara

Ho osservato i corpi appesi agli alberi ghiacciati che ammantavano il Volga

E sotto un cielo di oblio il frenetico gridava alle strade che li portavano

Ho guardato come i fuochi bruciavano il milione di mani che legavano una nazione;

Dove la vita — e la sua mancanza — diventava ogni giorno più chiara

Ho osservato i corpi appesi agli alberi ghiacciati che ammantavano il Volga

E sotto un cielo d'oblio cantava la trenodia a finis germaniae

Ho osservato i fuochi bruciare l'umanità della sua umanità

E come una pietra tombale su Stalingrado

Il dio della guerra era andato dall'altra parte

In spasmo al potere

Non un passo indietro

In spasmo al potere

Non un passo indietro

«...E non c'è spazio dall'altra parte.»