Der Bruder - Reinhard Mey
С переводом

Der Bruder - Reinhard Mey

Альбом
Flaschenpost
Год
1997
Язык
`tedesco`
Длительность
437060

Di seguito il testo della canzone Der Bruder , artista - Reinhard Mey con traduzione

Testo " Der Bruder "

Testo originale con traduzione

Der Bruder

Reinhard Mey

Оригинальный текст

Ich komm‘ raus aus dem kühlen Fast-Food-Restaurant

Am frühen Nachmittag in Gottes eignem Land

Zwischen Cottondale und Springfield, irgendwo am Highway 231

Wie ein Faustschlag kommt die Hitze und kein Windhauch regt

Sich, die Coladose in meiner Hand beschlägt

Und das große, grüne Mietauto da vorne auf dem Parkplatz, das ist meins

Drei Tage hab‘ ich noch, das heißt, drei Tage nur

‘ne Woche Urlaub, viel zu kurz für so ‘ne Tour

Du bleibst immer an der Oberfläche, tiefer siehst du einfach nicht

Ich lass‘ mich hinters Steuer fallen, lass‘ den Motor an

Die Knöpfchen gehn von ganz alleine runter und dann

Faucht die Klimaanlage mir den Alabama Sommer vom Gesicht

Und als ich aufseh steht da dieser Mann neben mir

Ein Schwarzer und er legt die Hand auf meine Tür

Legt seine Hand auf den Türgriff aus blitzendem Chrom

Und er hält ein bekritzeltes Stück Pappe an

Die grüngetönte Seitenscheibe und ich kann

Mit Mühe nur ein Wort entziffern, irgendwas wie «Home»

Total daneben und ziemlich abgerissen sieht er aus

Pass auf, gleicht holt er seine 44er Magnum raus

Genau wie ich es im Kino tausend mal gesehen hab‘

Er lächelt müde und seine Zähne schimmern weiß

Aus seinen Haaren und von seinem Gesicht perlt der Schweiß

In glänzenden Rinnsalen in sein zerschliss‘nes T-Shirt hinab

Und mein Polster ist weich und das Six-Pack zur Hand

Und der Motor säuselt wie ein Morgenwind im Stand

Und das Leder ist glatt und kühl an meiner Haut

Du hast ein Auto, das ist dreimal so lang wie dick

Du bist allein und du hast Zeit, du meidest seinen Blick

Hast du Angst oder was, oder denkst du, dass er dir die Cola klaut?

Und ich schüttel‘ den Kopf, wirklich Mann, tut mir leid

Das Thermometer steht auf 104 Grad Fahrenheit

Die Reifen quietschen beim Rangier‘n auf dem weichen, klebrigen Asphalt

Und ich seh ihn auf dem glühend heißen Parkplatz stehn

Ich kann ganz deutlich dieses traurige Lächeln sehn

Und im Rückspiegel die große, unschlüssige, gotttverlassene Gestalt

Die Straße zieht sich im flirrernden Licht vor mir hin

Mit geht diese Begegnung einfach nicht aus dem Sinn

Wie er fragend in der abgeriss‘nen Latzhose vor mir stand

Und du malst dir gleich ‘nen ganzen Horrorfilm aus, —

Ein Feldarbeiter war das, wollte nichts als nachhaus

Und du lässt den Menschenbruder einfach stehn am Straßenrand!

«Hast ihm das Fenster nicht mal einen Spaltbreit aufgemacht

Du hast nur weggesehen, nur weggesehen!»

grummelt der V8

Und die Air Condition zischelt: «Ein schöner Menschenfreund bist du!»

Und die Reifen summen: «Hat man sowas schon gesehn

Lässt den Bruder auf dem sonnenglüh‘nden Parkplatz stehn!»

Und die Fugen in der Fahrbahn rumpeln: «So kommst du nicht zur Ruh‘!»

Die nächste Ausfahrt raus und wenden und den Weg zurück

‘ne halbe Stunde Weg und mit ‘nem kleinen bisschen Glück

Ist er noch da und ich schwör, dann fahr‘ ich ihn, wohin immer er will

Lass ihn noch da sein, nur ‘ne Viertelstunde noch

Nur drei Minuten, geh nicht weg, Mann, ich fahr dich doch!

Und da endlich liegt der Parkplatz und er ist verwaist und still

Manchmal glaub‘ ich ihn zu sehn da am Straßenrand

Manchmal könnt‘ ich schwör‘n, ich hab‘ ihn wiedererkannt

Ist es nicht der, der die Wäsche holt und dir das Essen bringt?

Ist es nicht der, der deinen Wagen durch die Waschanlage fährt

Im Hotel die Messinggriffe putzt, die Hecke schert

Der zum Piano in der Bar für angetrunk‘ne Nadelstreifen Gospel singt?

Immer der, der auf der falschen Stadtseite wohnt

Immer den härteren Job und immer schlechter entlohnt

Immer der, den man einfach mit «Du» anspricht

Immer der mit dem zerschlissenen Overall

Immer wach, immer Alarm, immer und überall

Immer der mit dem enttäuschten Lächeln im Gesicht

«Hast ihm das Fenster nicht mal einen Spaltbreit aufgemacht

Du hast nur weggesehen, nur weggesehen!»

grummelt der V8

Und die Air Condition zischelt: «Ein schöner Menschenfreund bist du!»

Und die Reifen summen: «Hat man sowas schon gesehn

Lässt den Bruder auf dem sonnenglüh‘nden Parkplatz stehn!»

Und die Fugen in der Fahrbahn rumpeln: «So kommst du nicht zur Ruh‘!»

Vielleicht war es der Messias, der nach zweitausend Jahr‘n

Noch mal gekommen ist, und du, du hast ihn nicht gefahr‘n

Mit deinem chromblitzenden, air-condition-daunenweichen Thron

Oh, das kriegst du nicht so einfach wieder gutgemacht

Du hast den Bruder nicht nach Haus gebracht!

Und einem Vater nicht seinen verlorenen Sohn

Перевод песни

Sto uscendo dal fantastico fast food

Primo pomeriggio nel paese di Dio

Tra Cottondale e Springfield, da qualche parte sull'autostrada 231

Il caldo arriva come un pugno e non un alito di vento si muove

Lui stesso, la lattina di Coca che mi si appanna in mano

E quella grande macchina verde a noleggio laggiù nel parcheggio, è mia

Ho ancora tre giorni, cioè solo tre giorni

Una settimana di vacanza, troppo breve per un tour come questo

Rimani sempre in superficie, semplicemente non vedi più in profondità

Mi metto al volante, accendo il motore

I pulsanti scendono da soli e poi

Il condizionatore d'aria sibila l'estate dell'Alabama dalla mia faccia

E quando alzo lo sguardo, quest'uomo è in piedi accanto a me

Un uomo di colore e lui mette la mano sulla mia porta

Mette la mano sulla maniglia cromata lucida della porta

E tiene in mano un pezzo di cartone scarabocchiato

Il finestrino laterale colorato di verde e io posso

Difficoltà a decifrare solo una parola, qualcosa come «Casa»

Sembra totalmente fuori luogo e piuttosto derubato

Attento, sta per estrarre la sua .44 Magnum

Proprio come l'ho visto al cinema mille volte'

Sorride stanco e i suoi denti brillano di bianco

Il sudore gli cola dai capelli e dal viso

In rivoli lucenti giù nella sua maglietta a brandelli

E il mio pad è morbido e la confezione da sei è a portata di mano

E il motore fa le fusa come un vento mattutino quando è fermo

E la pelle è liscia e fresca sulla mia pelle

Hai un'auto che è tre volte più lunga di quanto è spessa

Sei solo e hai tempo, eviti il ​​suo sguardo

Hai paura o cosa, o pensi che ti stia rubando la coca?

E scuoto la testa, davvero amico, mi dispiace

Il termometro segna 104 gradi Fahrenheit

Le gomme scricchiolano durante le manovre sull'asfalto morbido e appiccicoso

E lo vedo in piedi nel parcheggio rovente

Riesco a vedere chiaramente quel sorriso triste

E nello specchietto retrovisore la figura alta, indecisa, dimenticata da Dio

La strada si allunga davanti a me nella luce scintillante

Non riesco a togliermi dalla mente questo incontro

Come stava di fronte a me interrogativo nella sua salopette strappata

E immagini subito un intero film dell'orrore, -

Era un lavoratore sul campo che non voleva altro che tornare a casa

E lasci il fratello umano in piedi sul ciglio della strada!

«Non gli ho nemmeno aperto la finestra di un colpo

Hai solo distolto lo sguardo, hai solo distolto lo sguardo!"

brontola il V8

E il condizionatore sibila: "Sei un bellissimo filantropo!"

E le gomme ronzano: “Avete mai visto qualcosa del genere prima d'ora?

Lascia il fratello nel parcheggio assolato!»

E le articolazioni della strada rimbombano: "Non ti riposerai così!"

Prendi l'uscita successiva, girati e torna indietro

A mezz'ora di distanza e con un po' di fortuna

Se è ancora lì e giuro che lo accompagnerò dove vuole

Che sia lì, solo un quarto d'ora

Solo tre minuti, non andare via, amico, ti accompagno io!

Ed ecco finalmente il parcheggio, deserto e silenzioso

A volte penso di vederlo lì sul ciglio della strada

A volte potrei giurare di averlo riconosciuto

Non è quello che prende il bucato e ti porta il cibo?

Non è quello che guida la tua auto nell'autolavaggio

In albergo, pulire le maniglie di ottone, tagliare la siepe

Chi canta gospel al pianoforte al bar per gessati ubriachi?

Sempre quello che vive dalla parte sbagliata della città

Sempre il lavoro più duro e sempre mal pagato

Sempre quello a cui ti rivolgi semplicemente con "Du".

Sempre quello con la tuta sbrindellata

Sempre sveglio, sempre vigile, sempre e ovunque

Sempre quello con il sorriso deluso stampato in faccia

«Non gli ho nemmeno aperto la finestra di un colpo

Hai solo distolto lo sguardo, hai solo distolto lo sguardo!"

brontola il V8

E il condizionatore sibila: "Sei un bellissimo filantropo!"

E le gomme ronzano: “Avete mai visto qualcosa del genere prima d'ora?

Lascia il fratello nel parcheggio assolato!»

E le articolazioni della strada rimbombano: "Non ti riposerai così!"

Forse fu il Messia che, dopo duemila anni

È venuto di nuovo e non l'hai guidato tu

Con il tuo luccicante trono cromato, climatizzato, lanuginoso

Oh, non ti risolvi così facilmente

Non hai portato il fratello a casa!

E un padre non il suo figliol prodigo

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