Ponzoña - Solitario
С переводом

Ponzoña - Solitario

  • Год: 2019
  • Язык: spagnolo
  • Длительность: 3:18

Di seguito il testo della canzone Ponzoña , artista - Solitario con traduzione

Testo " Ponzoña "

Testo originale con traduzione

Ponzoña

Solitario

Оригинальный текст

La noche es agria, y yo buscando la dulzura

En los ojos apagados de un futuro que se burla

De este obstinado sufridor, que anhela tiempos nuevos contemplando el cielo

desde el mirador

Y coronando su balcón…

El escritor muerto más vivo

El santo más asesino

El inmoral más reflexivo que ha parido

El sucio útero de un mundo pútrido preñado de castigos

Observa la quietud del mar con odio en la mirada

El sosiego del agua es la envidia de su ansiedad

Quisiera ser el barco más veloz para cortarla

Y observarla desangrarse hasta quedarse sin su calma

Es mi maldad un gran halago;

Pues en ella mora la debilidad del que admira lo no alcanzado

Esta carcasa joven acoge un alma de anciano

Que ha soportado los 21 veranos más aciagos

Bajo la oscuridad una ciudad que calla

Descansa un mundo en guerra exhausto de librar batallas…

Duerme el humano, la toxicidad se evapora

Y si las nubes lloran, mañana lloverá ponzoña

De momento el silencio nos salva…

Aspiremos las mejores vistas de esta mala víspera

Hasta llenarnos los pulmones de vacío

Se volverán suspiros cuando cesen los aullidos

¿Con quién habla este loco que medita sólo?

¿Acaso ya aprendió la soledad a hablar con genios?

Parece que presume de una compañía invisible

O que su impúdico autoengaño no conozca límites

Sabe que el tiempo le está tendiendo una trampa

Que las fauces hambrientas de la muerte salivean cuando le miran…

Que si el demonio existiera se frotaría las manos con impaciencia

Y por más que mira al impasible cielo

No le devuelve el consuelo que su miedo pide a gritos

Guarda con terror lo que le confesó el espejo:

«No hay más dioses ni diablos de los que te muestro»

Перевод песни

La notte è aspra e io cerco la dolcezza

Agli occhi spenti di un futuro beffardo

Di questo ostinato sofferente, che anela tempi nuovi contemplando il cielo

dal punto di vista

E coronando il suo balcone...

Lo scrittore morto più vivo

Il santo più assassino

L'immorale più premuroso che ha partorito

Il ventre sporco di un mondo putrido gravido di castighi

Guarda l'immobilità del mare con l'odio negli occhi

La calma dell'acqua è l'invidia della sua ansia

Vorrei essere la barca più veloce per tagliarlo

E guardala sanguinare dalla sua calma

La mia malvagità è una grande adulazione;

Perché in esso dimora la debolezza di chi ammira l'irrealizzato

Questa giovane carcassa accoglie un'anima antica

Che ha resistito alle 21 estati più buie

Sotto il buio una città che tace

Riposa un mondo in guerra sfinito dalle battaglie combattute...

L'umano dorme, la tossicità evapora

E se le nuvole piangono, domani pioverà veleno

Per ora il silenzio ci salva...

Aspiriamo alle migliori visioni di questa brutta vigilia

Finché i nostri polmoni non si riempiranno di vuoto

Si trasformerà in sospiri quando l'ululato cesserà

Con chi parla questo pazzo che medita da solo?

La solitudine ha già imparato a parlare con i geni?

Sembra che si vanti di una compagnia invisibile

O che il suo impudente autoinganno non conosce limiti

Sa che il tempo gli sta tendendo una trappola

Che le fauci affamate della morte salivano quando lo guardano...

Che se il diavolo esistesse, si fregherebbe le mani con impazienza

E non importa quanto guardi il cielo impassibile

Non restituisce il conforto che la sua paura reclama

Custodisce con terrore ciò che lo specchio le ha confessato:

"Non ci sono più dei o diavoli di quelli che ti mostro"

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