The Final Words - The Crimson Armada

They preach servility, the conformed way of breathing.

(They speak in the same tongues everyday.)

Betwixt fear I smelt a carcass bathed of sin.

The carrion swarm will love us for this one.

Our only curse is the disgusting rotting urge.

To feed our ears with the devils piss.

Loyal and servile we kneel before his fallen throne.

Let us try recite once, before we rot and burn.

Master almighty, my light, separate my sinful spine.

«Bow your heads, to the sound of creation.

To the giver and taker of life.»

Swallow the sand and let it drown your insides.

This must be cleansing.

Cleansing for the constant current of whispers.

In the eyes of every second there is the warm breath of his lowness.

Temptation is our common blood as it runs free through the brain of every human

skull.

Our fragile spines are so very weak.

We fracture to the calls of six fingers, eyes and feet.

Now I see what we’ve come to spectate today: To pit the flesh on our back

against nerves will never hold our will.

They won’t give in.

They won’t give in until we’ve surrendered.

They won’t give in.

The signals deep beneath my feet preach past the beat and rest beneath.

The martyrs call but we bind the lock and heave.

And now we’ve fallen from such monumental height

unto the grounds of summoning fear.

So perfectly measured, calculated every deed.

The books of his back hands march to the path of transcribed disease.

I’ve given up.

And the world has given in.

When there is nothing left of earth, recite the final words.

Recite the final words.

«Mother abysmal can you mask my life’s obscenities?

The sky has spoken.

I’m in contempt up to my ears, mother.

Cry every unbirthed captive wolf.

The scale is now my master.

Respond only to his voice»

Respond only to His voice.

They won’t give in until we’ve surrendered.

Predicano il servilismo, il modo di respirare conforme.

(Parlano nella stessa lingua tutti i giorni.)

Tra la paura ho sentito l'odore di una carcassa bagnata di peccato.

Lo sciame di carogne ci amerà per questo.

La nostra unica maledizione è il disgustoso bisogno di putrefazione.

Per nutrire le nostre orecchie con la pisciata del diavolo.

Leali e servili ci inginocchiamo davanti al suo trono caduto.

Proviamo a recitare una volta, prima di marcire e bruciare.

Maestro onnipotente, mia luce, separa la mia spina dorsale peccaminosa.

«Chinate il capo, al suono della creazione.

Al donatore e a colui che riceve la vita.»

Ingoia la sabbia e lascia che ti affoghi le viscere.

Questo deve essere pulizia.

Purificazione per la costante corrente di sussurri.

Negli occhi di ogni secondo c'è il respiro caldo della sua bassezza.

La tentazione è il nostro sangue comune in quanto scorre libera nel cervello di ogni essere umano

cranio.

Le nostre fragili spine sono così molto deboli.

Ci fratturamo ai richiami di sei dita, occhi e piedi.

Ora vedo cosa siamo venuti a guardare oggi: bucarci la carne sulla schiena

contro i nervi non reggerà mai la nostra volontà.

Non cederanno.

Non si arrenderanno finché non ci arrenderemo.

Non cederanno.

I segnali in profondità sotto i miei piedi predicano oltre il ritmo e riposano sotto.

I martiri chiamano ma noi leghiamo la serratura e tiriamo.

E ora siamo caduti da un'altezza così monumentale

per motivi di evocazione della paura.

Così perfettamente misurato, calcolato ogni atto.

I libri delle sue mani marciano verso il sentiero della malattia trascritta.

Ho rinunciato.

E il mondo ha ceduto.

Quando non è rimasto nulla della terra, recita le ultime parole.

Recita le ultime parole.

«Madre abissale puoi mascherare le oscenità della mia vita?

Il cielo ha parlato.

Disprezzo fino alle orecchie, madre.

Piangi ogni lupo prigioniero non nato.

La bilancia è ora il mio padrone.

Rispondi solo alla sua voce»

Rispondi solo alla Sua voce.

Non si arrenderanno finché non ci arrenderemo.