Le rital - Claude Barzotti
С переводом

Le rital - Claude Barzotti

Год
1998
Язык
`francese`
Длительность
206810

Di seguito il testo della canzone Le rital , artista - Claude Barzotti con traduzione

Testo " Le rital "

Testo originale con traduzione

Le rital

Claude Barzotti

Оригинальный текст

A l'école quand j'étais petit, je n’avais pas beaucoup d’amis.

J’aurais voulu m’appeller Dupond, avoir les yeux un peu plus clairs,

Je revais d'être un enfant blanc, j’en voulais un peu à mon père.

C’est vrai je suis un étranger, on me l’a assez répété

J’ai les cheveux couleur corbeau, je viens du fond de l’Italie,

Et j’ai l’accent de mon pays, Italien jusque dans la peau.

Refrain:

Je suis rital et je le reste, et dans le verbe et dans le geste,

Vos saisons sont devenues miennes, et ma musique est italienne.

Je suis rital dans mes colères, dans mes douceurs et mes prières,

J’ai la mémoire de mon espèce, je suis rital et je le reste.

J’aime les amours de Verone, les spaghettis, le minestrone,

Et les filles de Napoli, du rhin, rhum et mes voisines,

Et la Joconde de Vinci qui se trouve Hélas à Paris.

Mes yeux délavés par les pluies de vos automnes et de l’ennui,

Et par vos brumes silencieuses, j’avais bien l’humeur voyageuse

Mais de raccourci en détour j’ai toujours fait l’aller-retour.

Retour au refrain (1fois)

C’est vrai je suis un étranger, on me l’a assez répété

J’ai les cheveux couleur corbeau, mon nom à moi c’est Barzotti,

Et j’ai l’accent de mon pays, Italien jusque dans la peau

Перевод песни

A scuola, quando ero piccolo, non avevo molti amici.

Avrei voluto chiamarmi Dupond, per avere gli occhi un po' più chiari,

Ho sognato di essere un bambino bianco, ho risentito un po' mio padre.

È vero che sono un estraneo, mi è stato detto abbastanza

Ho i capelli corvini, vengo dal profondo dell'Italia,

E ho l'accento del mio paese, italiano fino alla pelle.

Coro:

Sono rituale e lo rimango, e nelle parole e nei gesti,

Le tue stagioni sono diventate le mie e la mia musica è italiana.

Sono rituale nelle mie collere, nelle mie dolcezze e nelle mie preghiere,

Ho il ricordo della mia specie, sono rituale e lo rimango.

Mi piacciono gli amori veronesi, gli spaghetti, i minestroni,

E le ragazze di Napoli, Reno, Rum e le mie vicine,

E la Gioconda di Vinci che purtroppo è a Parigi.

I miei occhi lavati dalle piogge dei tuoi autunni e dalla tua noia,

E per le tue nebbie silenziose, ero di umore errante

Ma dalla scorciatoia alla deviazione andavo sempre avanti e indietro.

Torna a Coro (1 volta)

È vero che sono un estraneo, mi è stato detto abbastanza

Ho i capelli corvini, mi chiamo Barzotti,

E ho l'accento del mio paese, italiano per la pelle

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