Leaving Day - Archivist

The arks rise like Goliath

The perversity of size

Wrought of all that was left

Bled from the world

Refugees harangued the barriers

They kept our ward safe from prying hands

Their febrile memories

Atrophy within embrace of cold

Frozen caskets conveyer up

Those we divine worthy of

Mothered deep within we hung our hope

Hippocampus flare navigate these stanchion

Fatigued the continents did seize

And snap on lambent liquid fires

Coruscating forests singed like

Blackened pelts on frightened hides

A multitude of eyes

Frantic hearts burst in quaking chests

I know every fear, every jolt

Every cardiac arrest

Frigid corridors groan sorry psalms

Apologies, too many to please

And no ears to receive

No mouths to cry no eyes to perceive

Place our footing on stable turf

Blaze a trail to bright new worlds

Le arche si levano come Golia

La perversione della dimensione

Fatto di tutto ciò che era rimasto

Sanguinato dal mondo

I rifugiati hanno arringato le barriere

Hanno tenuto il nostro rione al sicuro da mani indiscrete

I loro ricordi febbrili

Atrofia nell'abbraccio del freddo

I cofanetti congelati si trasportano verso l'alto

Quelli di cui siamo degni

Madre nel profondo, abbiamo appeso la nostra speranza

Il bagliore dell'ippocampo naviga su questi montanti

Affaticati i continenti si impadronirono

E accendi fuochi a liquido lambent

Le foreste coruscanti cantavano come

Pelli annerite su pelli spaventate

Una moltitudine di occhi

Cuori frenetici esplodono in casse tremanti

Conosco ogni paura, ogni scossa

Ogni arresto cardiaco

Corridoi gelidi gemono salmi dispiaciuti

Scusate, troppe per accontentare

E senza orecchie da ricevere

Niente bocche da piangere niente occhi da percepire

Mettiamo le nostre basi su un terreno stabile

Apri un sentiero verso nuovi mondi luminosi