Rossi: "Anime, voi che sete delle furie d'abisso" - Christina Pluhar, Philippe Jaroussky, Луиджи Росси
С переводом

Rossi: "Anime, voi che sete delle furie d'abisso" - Christina Pluhar, Philippe Jaroussky, Луиджи Росси

  • Альбом: Rossi: La lyra d'Orfeo & Arpa Davidica

  • Год: 2019
  • Длительность: 4:28

Di seguito il testo della canzone Rossi: "Anime, voi che sete delle furie d'abisso" , artista - Christina Pluhar, Philippe Jaroussky, Луиджи Росси con traduzione

Testo " Rossi: "Anime, voi che sete delle furie d'abisso" "

Testo originale con traduzione

Rossi: "Anime, voi che sete delle furie d'abisso"

Christina Pluhar, Philippe Jaroussky, Луиджи Росси

Оригинальный текст

Anime, voi che sete

da le furie d’abisso oppresse ogn’ora,

credete a me, credete,

che quel mal che v’accora

è un’ombra delle pene e del dolore

che geloso amator soffre in amore.

Chi non sa che cosa sia

gelosia, lo chied’a me,

lo dimandi all’alma mia

lo saprà dalla mia fé.

Che diranno ch’un affanno,

un tormento, un cruccio eterno:

un purgatorio alfin peggio è d’inferno!

Tale a punto io provo,

ch’idolatrando una beltà divina

io temo ch’ogni sguardo

d’amante insidiator non sia rapace,

per involar quel bel che sì mi piace.

M’ingelosisce ogn’astro,

mi turba ogni pianeta,

temo ch’il cielo istesso

non me la tolga un dì,

innamorato anch’esso

del bel che mi ferì.

Di chimere e di fantasmi

ho la mente instupidita,

pieno ho il cor di doglie e spasmi,

sta fra cruci la mia vita.

Ogn’ombra m’adombra

il core m’abbaglia

né mai da me sgombra

sì fiera battaglia,

onde ch’in tormentarmi

fors’è ch’io dica alfin in fiochi carmi:

«Chi non sa che cosa sia

gelosia, lo chied’a me,

lo dimandi all’alma mia,

lo saprà da la mia fé.

Che diranno ch’un affanno,

un tormento, un cruccio eterno:

un purgatorio alfin peggio è d’inferno!»

Перевод песни

Anime, voi che set

da le furie d'abisso opprime ogn'ora,

credete a me, credete,

che quel mal che v'accora

è un'ombra delle pene e del dolore

che geloso amator soffre in amore.

Chi non sa che cosa sia

gelosia, lo chied'a me,

lo dimandi all'alma mia

lo saprà dalla mia fé.

Che diranno ch'un affanno,

un tormento, un cruccio eterno:

un purgatorio alfin peggio è d'inferno!

Racconto a punto io provo,

ch'idolatrando una beltà divina

io temo ch'ogni sguardo

d'amante insidiator non sia rapace,

per involare quel bel che sì mi piace.

M'ingelosisce ogn'astro,

mi turba ogni pianeta,

temo ch'il cielo istesso

non me la tolga un dì,

innamorato anch'esso

del bel che mi ferì.

Di chimere e di fantasmi

ho la mente instupidita,

pieno ho il cor di doglie e spasmi,

sta fra croci la mia vita.

Ogn'ombra m'adombra

il core m'abbaglia

né mai da me sgombra

sì fiera battaglia,

onde ch'in tormentarmi

fors'è ch'io dica alfin in fiochi carmi:

«Chi non sa che cosa sia

gelosia, lo chied'a me,

lo dimandi all'alma mia,

lo saprà dalla mia fé.

Che diranno ch'un affanno,

un tormento, un cruccio eterno:

un purgatorio alfin peggio è d'inferno!»

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