Le rivage - Glaciation
С переводом

Le rivage - Glaciation

  • Альбом: Ultime éclat

  • Anno di rilascio: 2020
  • Lingua: francese
  • Durata: 9:13

Di seguito il testo della canzone Le rivage , artista - Glaciation con traduzione

Testo " Le rivage "

Testo originale con traduzione

Le rivage

Glaciation

Оригинальный текст

Une ligne d’or couchée derrière les vagues

Comme un corps indolent hérissé de rayons

Crève les yeux

Soleil victorieux, rassemble tes faisceaux

Le cri d’un aigle dans I’azur

Un songe mort, une soif, un soupir

Un mirage barbare saignant nos repentirs

Par-delà l’onde dormante, l’incendie flamboie

Nous nous pámons alanguis aux mélopées lascives

D’un orchestre fantóme

Sourions aux nuées fugitives

Du rivage ardent

Le regard accroché aux havres interdits

Tel un vieillard sondant le tain noir du miroir

Sa jeunesse arrachée par l’horloge macabre

Une vie goutte à goutte tarie de toute gloire

Nous nous pámons alanguis aux mélepées lascives

D’un orchestre fantóme

Sourions aux nuées fugitives

Du rivage incendié

Par-delà l’onde dormante, l’incendie flamboie

Réchauffe nos chairs moribondes

Couchées á l’ombre des marbres

Lá-bas la vie fulgure en fournaise, insolente

Tandis que nous veillons aux murailles calcaires

De hautes citadelles páles, ultimes reliquaires

D’une enfance à dompter les étoiles filantes

Nous scrutons les eaux noires nos ámes von boire

De ce siècle révons le sublime naufrage

À nos lèvres portons le périlleux ciboire

Arrosant de venin no hideuses nuits de rage

Pierres anciennes et silence de peste

Veilles stériles aux bastions du néant

La mer et plus rien, le grand gouffre, béant

Ô réves de volcans

Nous mourons sous les cendres de nos torpeurs funestes

La mer et puis rien, le grand gouffre, nous appelant

Ne restent dans mes songes

Que l’acier d’un iris

Le vermeil d’un ciel

Перевод песни

Una linea d'oro che giace dietro le onde

Come un corpo languido irto di raggi

Tira fuori gli occhi

Sole vittorioso, raccogli i tuoi raggi

Il grido di un'aquila nell'azzurro

Un sogno morto, una sete, un sospiro

Un barbaro miraggio che sanguina il nostro pentimento

Oltre l'onda dormiente, il fuoco divampa

Sveniamo languidi con melodie lascive

Di un'orchestra fantasma

Sorridiamo alle nuvole fugaci

Dalla riva infuocata

Fissare i paradisi proibiti

Come un vecchio che sonda la macchia nera dello specchio

La sua giovinezza strappata dal macabro orologio

Una vita gocciolante di ogni gloria

Sveniamo languidi con canti lascivi

Di un'orchestra fantasma

Sorridiamo alle nuvole fugaci

Dalla riva infuocata

Oltre l'onda dormiente, il fuoco divampa

Riscalda la nostra carne morente

Sdraiato all'ombra dei marmi

Laggiù la vita arde come una fornace, insolente

Mentre vegliamo sulle pareti calcaree

Alte cittadelle pallide, reliquiari per eccellenza

Da un'infanzia che doma le stelle cadenti

Scrutiamo nelle acque nere che le nostre anime berranno

Di questo secolo sogniamo il sublime naufragio

Alle nostre labbra portiamo il pericoloso ciborio

Inzuppando di veleno, non orribili notti di rabbia

Pietre antiche e silenzio della peste

Veglie sterili ai Bastioni del Vuoto

Il mare e il nulla, il grande baratro, spalancato

O sogni di vulcani

Moriamo sotto le ceneri del nostro torpore mortale

Il mare e poi il nulla, il grande baratro, che ci chiama

Non rimanere nei miei sogni

Che l'acciaio di un'iride

Il vermiglio di un cielo

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