Pasillo de honor - Rayden

Tirando a pata sin enchufes

Siguiendo luces y cambiando cambios de sentido

Tirando abajo los «Stops» y todo lo prohibido

Decidido así que aporta o aparta del camino

Contra mi o conmigo

No quise atajos, no quise fajos

No quise en frío, pocos dieces, poco ruido

Muchas nueces pero hecho con brío

No pude hacerlo perfecto, sí sincero

Y así con todo, sencillo

Pocos pájaros pero con alas grandes

Pies en el suelo pero dando pasos de gigante

Fui otro muerto de hambre en defensa propia

Que no vivía en la inopia, que no vivía del aire

Yo tiro a pulso, con remolque, si no me conocen

Fui el que no supo de imposibles y al final lo hizo

Gota a gota hasta que sude la última del grifo

Dando golpes en la arena hasta que toque en cofre

A mí no me digas que no puedo

Yo, que por poder rompí la pared del miedo

La que separaba quiero y puedo

Dejé de cumplir años, no de cumplir sueños

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Sé que algún día que hallaré

La cochera donde están los trenes que perdí

Y pintaré con letras grandes que no los perdí

Ni es que quisiera perderlos, no me quise subir

Sé que algún día que hallaré

La cochera donde están los trenes que perdí

Y pintaré con letras grandes que no los perdí

Ni es que quisiera perderlos, no me quise subir

Y no me fui, me dejasteis partir

Rompiendo moldes, siendo humilde

Quitando el mal de altura al despedirme

Vengo de un lugar donde el éxito está

Bajo sospecha y voy con la barbilla alta

Vista al frente y paso firme

Que hablen de mí no por mí

Lo que digo lo mantengo y solo tengo muchas cosas que decir

No es un decir, es un hacer, querer subir, saber caer

Caí en la cuenta de que nadie va salvar tu culo

No suelto prenda ni las riendas de vida

Ay, pobre de ti si no quieres salir de lo seguro

Otro elefante encadenado de Jorge Bucay

Yo me salí de toda zona de confort sin riesgo

No me acomodo y de mi vida soy gobernador

Yo sólo sé que no se nada y tengo más preguntas

Pero por cada por qué me sale un «por qué no»

A mí no me digas que no puedo

Yo, que por poder rompí la pared del miedo

La que separaba quiero y puedo

Dejé de cumplir años, no de cumplir sueños

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

A mí no me digas que no puedo

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Que el sueño no se duerma

Sé que algún día que hallaré

La cochera donde están los trenes que perdí

Y pintaré con letras grandes que no los perdí

Ni es que quisiera perderlos, no me quise subir

Sé que algún día que hallaré

La cochera donde están los trenes que perdí

Y pintaré con letras grandes que no los perdí

Ni es que quisiera perderlos, no me quise subir

Tirando alla gamba senza spine

Seguendo le luci e cambiando inversione di marcia

Abbassare gli "Stop" e tutto proibito

Decisi quindi portare o togliersi di mezzo

contro di me o con me

Non volevo scorciatoie, non volevo bundle

Non volevo freddo, poche decine, poco rumore

Un sacco di noci ma fatto con verve

Non potevo renderlo perfetto, sì sincero

E così con tutto, semplice

Pochi uccelli ma con grandi ali

Con i piedi per terra ma facendo passi da gigante

Ero un altro affamato in difesa personale

Che non viveva in povertà, che non viveva nell'aria

Scatto a mano libera, con un trailer, se non mi conosci

Io ero quello che non conosceva l'impossibile e alla fine l'ho fatto

Goccia dopo goccia finché non sudo fino all'ultimo rubinetto

Dare colpi nella sabbia fino a toccare il petto

Non dirmi che non posso

Io, che per potere ho rotto il muro della paura

Quello che ha separato voglio e posso

Ho smesso di realizzare anni, non di realizzare sogni

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

So che un giorno lo troverò

Il garage dove ci sono i treni che ho perso

E dipingerò a caratteri cubitali che non li ho persi

Non è che li volessi perdere, non volevo andare avanti

So che un giorno lo troverò

Il garage dove ci sono i treni che ho perso

E dipingerò a caratteri cubitali che non li ho persi

Non è che li volessi perdere, non volevo andare avanti

E io non me ne sono andato, tu mi hai lasciato andare

Rompere gli schemi, essere umili

Sbarazzarsi del mal di montagna quando si saluta

Vengo da un posto dove c'è il successo

Sotto sospetto e vado con il mento in su

Guardando avanti e passo fermo

Lascia che parlino di me, non per me

Quello che dico rimango a guardare e ho così tante cose da dire

Non è un detto, è un fare, voler salire, saper cadere

Ho capito che nessuno ti salverà il culo

Non lascio andare il pegno o le redini della vita

Oh, povero te se non vuoi uscire dalla cassaforte

Un altro elefante incatenato di Jorge Bucay

Sono uscito da ogni comfort zone senza rischi

Non mi accontento e sono governatore della mia vita

So solo che non so niente e ho altre domande

Ma per ogni perché ricevo un "perché no"

Non dirmi che non posso

Io, che per potere ho rotto il muro della paura

Quello che ha separato voglio e posso

Ho smesso di realizzare anni, non di realizzare sogni

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Non dirmi che non posso

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

Che il sogno non si addormenti

So che un giorno lo troverò

Il garage dove ci sono i treni che ho perso

E dipingerò a caratteri cubitali che non li ho persi

Non è che li volessi perdere, non volevo andare avanti

So che un giorno lo troverò

Il garage dove ci sono i treni che ho perso

E dipingerò a caratteri cubitali che non li ho persi

Non è che li volessi perdere, non volevo andare avanti