Ein Tag - Reinhard Mey
С переводом

Ein Tag - Reinhard Mey

Альбом
Ankomme Freitag, Den 13.
Год
1968
Язык
`tedesco`
Длительность
269660

Di seguito il testo della canzone Ein Tag , artista - Reinhard Mey con traduzione

Testo " Ein Tag "

Testo originale con traduzione

Ein Tag

Reinhard Mey

Оригинальный текст

Vom Haustor zur Kneipe, genau zwanzig Schritte

Von der Kneipe zur Kirche, zur Bank in der Mitte

Von der Kirche, zur Kneipe, quer über den Platz

Ein Glas im Stehen und noch eins als Ersatz

Für das vor der Messe, auf einen Schluck aus

Von der Kneipe genau zwanzig Schritte nach Haus

Der Pflasterstein nach dem elften Schritt links

Der hebt sich hervor wie ein Prophet

Und gläubiges Moos umwächst ihn rings

Und wartet darauf, daß die Zeit vergeht

Und die Balken im Fachwerk, die biegen sich schräg

Aus Langeweile und Überdruß

Der Brunnen fließt widerwillig und träg

Und der Neptun darin wird zum Tantalus

Vom Herd zum Tisch, zum Buffet in der Ecke

Vom Schrank zum Tisch auf ein Tuch ohne Flecke

Bei Tisch ein paar Worte von dem, der nie wusste

Warum er nicht wollte und warum er musste

Vom Tisch zum Likörschrank, vorsichtig und leise

Und wieder zurück als einzige Reise

Und dann füllen sie sich mit saurem Kaffee

All die Sammeltassen mit goldenem Rand

Dann ersticken Plüschkissen und Kanapee

Und es zögert die Jahresuhr an der Wand

Dann räkeln sich die Porzellanfigurinen

Und trocknes Gebäck zerkrümelt auf Tellern

Troll’n Tassen und Gläser sich in die Vitrinen

Und der Wein altert weiter in muffigen Kellern

Vom Sessel zum Fenster, die Nacht bricht herein

Ein Besoffner fällt über den Pflasterstein

Beim elften Schritt links, dann ists ruhig, wies war

Wie gestern, wie morgen, wie voriges Jahr

Vom Fenster zur Turmuhr, ein Blick, es ist spät —

Vom Fenster zum Sessel, vom Sessel zum Bett

Перевод песни

Dalla porta d'ingresso al pub, venti passi esatti

Dal pub alla chiesa, alla banca in mezzo

Dalla chiesa al pub dall'altra parte della piazza

Un bicchiere in piedi e un altro di scorta

Per quello prima della Messa, fuori per un sorso

A venti passi esatti dal pub

Il selciato dopo l'undicesimo gradino a sinistra

Si distingue come un profeta

E credere che il muschio cresca tutt'intorno a lui

E aspetta che il tempo passi

E le travi nella struttura si piegano ad angolo

Per noia e stanchezza

La fontana scorre con riluttanza e lenta

E il Nettuno in esso diventa Tantalo

Dai fornelli alla tavola, al buffet nell'angolo

Dalla credenza al tavolo su un panno senza macchie

Poche parole a tavola da chi non ha mai saputo

Perché non voleva e perché doveva

Dal tavolo all'armadietto dei liquori, con attenzione e in silenzio

E di nuovo come unico viaggio

E poi si riempiono di caffè acido

Tutte le tazze da collezione con bordi dorati

Poi soffici cuscini e divano soffocano

E l'orologio annuale sul muro esita

Poi le statuine di porcellana penzolano

E la pasticceria secca si sbriciola sui piatti

Troll'n tazze e bicchieri nelle vetrine

E il vino continua ad invecchiare in cantine ammuffite

Dalla poltrona alla finestra, cala la notte

Un ubriaco cade sul selciato

Svolta a sinistra all'undicesimo gradino, poi è tranquillo, com'era

Come ieri, come domani, come l'anno scorso

Dalla finestra all'orologio della torre, uno sguardo, è tardi...

Dalla finestra alla poltrona, dalla poltrona al letto

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