Masseuse - Richard Dawson
С переводом

Masseuse - Richard Dawson

Альбом
Peasant
Год
2017
Язык
`Inglese`
Длительность
649320

Di seguito il testo della canzone Masseuse , artista - Richard Dawson con traduzione

Testo " Masseuse "

Testo originale con traduzione

Masseuse

Richard Dawson

Оригинальный текст

Fortune wags its tongue

Along the walkways of the bathhouse

They say the monk returned from Iceland

Unearthly boon in stow

He who possesses the Pin of Quib

Is granted eternal beauty

I am tired of men

Of kneading the knots from their bulbous backs and necks

And rinsing their filmy water

From this mew of tiles

When I heard tell of the Pin of Quib

Straight away I knew I had to hold it at all costs

A storm like a drum

Encompasses the priory

As I go on mouse-toes

Into the blind man’s chamber

And leaning over his bed

I push the blade between his ribs

But then in a flash he’s got my wrists

And he’s pinned me to the floor

I wake up gagged and bound

To a windless ochre forest

The monk’s wan face inches from my own

His breath smells like pears

He asked me then

«would you like to see the Pin?»

Retching on his filth

I nod «more than anything»

From inside his coat

He fishes a brooch

A plain pea of stone

No bigger than a thumbnail

And I can hardly believe

How very ordinary it seems

Then it dawns on me

It was all mere folly

«Yes, now you see

The Pin’s a pebble only

That which you so thirstily

Coveted over my dead body

Now it is yours to keep

You are its custodian

But first I must have your eyes

Then the circle will be whole"

I once

Could see

But now

I am blind

And all sense

Of the world is lost

Lost, lost

I once

Could see

But now

I am blind

And all sense

Of the world is lost

Lost, lost

Перевод песни

La fortuna agita la lingua

Lungo le passerelle dello stabilimento balneare

Dicono che il monaco sia tornato dall'Islanda

Un regalo ultraterreno in stiva

Colui che possiede il Pin di Quib

È concessa la bellezza eterna

Sono stanco degli uomini

Di impastare i nodi dalle loro schiene e colli bulbosi

E sciacquare la loro acqua vellutata

Da questo miagolio di tegole

Quando ho sentito parlare del Pin di Quib

Immediatamente ho saputo che dovevo tenerlo a tutti i costi

Una tempesta come un tamburo

Comprende il priorato

Mentre vado in punta di piedi

Nella camera del cieco

E chinandosi sul suo letto

Spingo la lama tra le sue costole

Ma poi in un lampo ha i miei polsi

E mi ha bloccato a pavimento

Mi sveglio imbavagliato e legato

In una foresta di ocra senza vento

Il viso pallido del monaco a pochi centimetri dal mio

Il suo alito odora di pere

Me lo ha chiesto allora

«vorresti vedere il Pin?»

Conati della sua sporcizia

Annuisco «più che altro»

Da dentro il suo cappotto

Pesca una spilla

Un semplice pisello di pietra

Non più grande di una miniatura

E non riesco a crederci

Come sembra molto ordinario

Poi mi viene in mente

Era tutta una pura follia

«Sì, ora vedi

Il Pin è solo un ciottolo

Quello che hai così sete

Amato dal mio cadavere

Ora tocca a te tenerlo

Tu sei il suo custode

Ma prima devo avere i tuoi occhi

Quindi il cerchio sarà intero"

Io una volta

Potrei vedere

Ma ora

Sono cieco

E tutto il senso

Del mondo è perso

Perso, perso

Io una volta

Potrei vedere

Ma ora

Sono cieco

E tutto il senso

Del mondo è perso

Perso, perso

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