Nothing Important - Richard Dawson

I am born by Caesarian section at 9: 30 AM

in Princess Mary’s Maternity Hospital

on the 24th May, sixty years ago today,

dangled by the ankle, smacked across the bum,

swaddled in a blanket howling like a wheel.

My big brother Iain on his tip-toes hisses 'I don’t like him'.

He’s Maradona, I’m Peter Beardsley, chasing a ball through the mud

followed by the kitchen window, bellowing through the fern:

'Boys!

Dinner’s ready!'

Dad is tuning in the telly beyond a heaving mountain of spaghetti hoops.

I am nothing

You are nothing

Nothing important

Death within a dream

Petrified on the back of a pedallo in the Balearic Sea off Alcudia

I can see the ghost of my uncle Derek waving to us from the beach,

gently drifting out of reach,

the telephone reciever swinging by its cord,

a glass of broken beer expanding on the lino.

My mam slips into the coffin

a polaroid of his sweetheart

Clutching Good-Luck Bear I peer gingerly over the side,

press my nose up to the tide,

and there behold a barracuda chewing on a chrysanthemum

and a family of clownfish hovering in the corpse’s hair.

In the scullery of the cub-hut my clarinet falls

into a sack of flour — a flurry of pins

squashed into the leather handle

a crescent moon of stricken fig-wasps.

Drizzling my fingers with The Magic Sponge

Dad says 'we'll probably have to chop them off'.

He collapses like a canvas tent on the floodlit astroturf

rent with a fibula guide-rod poking a hole through his shin

There are teardrops in his moustache

charging a flute of champagne

down the aisle and out for a throw-in

A St. John ambulance careers between the sugary pillars of the wedding cake

A crystal spoon

A pewter tankard

these words inscribed upon the base:

HAPPY RETIREMENT BEST GRANDDAD IN THE WORLD

A toby jug filled to the brim with curtain hooks

A sheepskin rug discoloured with tobacco smoke

within it’s braids concealed a rank

of plastic soldiers set to burst underfoot

Berwick in oils: a skiff on the swollen tweed

cradling a false pearl

a ceramic seraph

with an ashtray for a brain

— and I don’t care about these things

Why do they remain so clear while the faces of my loved ones disappear?

A Rington’s plate

a forking hairline seam of superglue through the Black Gate

a digital photoframe

frozen on an blurry orange thumb

I remember all these things

Old karate trophies

I am tethered by these things

Thimbles and pesatas

I remember all these things

A roll of Woolworth’s price stickers

I can see all these things but

where have all my people gone?

In the end it wasn’t meant to be.

He was the most beautiful thing that I had ever seen.

He survived for seven days

before he slipped away

Sono nato con taglio cesareo alle 9:30

nel Princess Mary's Maternity Hospital

il 24 maggio, sessant'anni fa oggi,

penzolante per la caviglia, schiaffeggiata sul sedere,

avvolto in una coperta che ululava come una ruota.

Mio fratello maggiore Iain in punta di piedi sibila "Non mi piace".

Lui è Maradona, io sono Peter Beardsley, che rincorro una palla nel fango

seguito dalla finestra della cucina, che urla attraverso la felce:

'Ragazzi!

La cena è pronta!'

Papà si sta sintonizzando in televisione al di là di una montagna di cerchi per spaghetti.

Io non sono niente

Tu non sei niente

Niente di importante

Morte dentro un sogno

Pietrificato sul dorso di un pedalo nel Mar delle Baleari al largo di Alcudia

Riesco a vedere il fantasma di mio zio Derek che ci saluta dalla spiaggia,

delicatamente alla deriva fuori portata,

il ricevitore telefonico che oscilla per il suo cavo,

un bicchiere di birra rotto che si espande sul lino.

Mia mamma scivola nella bara

una polaroid della sua dolce metà

Stringendo l'orso della buona fortuna, guardo con cautela da un lato,

spingi il mio naso contro la marea,

ed ecco un barracuda che mastica un crisantemo

e una famiglia di pesci pagliaccio in bilico tra i capelli del cadavere.

Nel retrocucina della capanna cade il mio clarinetto

in un sacco di farina, una raffica di spilli

schiacciato nel manico di pelle

una luna crescente di vespe di fico colpite.

Spruzzandomi le dita con The Magic Sponge

Papà dice "probabilmente dovremo tagliarli via".

Crolla come una tenda di tela sull'erba artificiale illuminata

affitta con un'asta di guida per perone che si fa un buco attraverso lo stinco

Ci sono delle lacrime nei suoi baffi

caricando un flute di champagne

lungo il corridoio e fuori per una rimessa in gioco

Una carriera in ambulanza di St. John tra i pilastri zuccherini della torta nuziale

Un cucchiaio di cristallo

Un boccale di peltro

queste parole incise sulla base:

BUON PENSIONE MIGLIOR NONNO DEL MONDO

Una brocca di toby piena fino all'orlo di ganci per tende

Un tappeto di pelle di pecora scolorito dal fumo di tabacco

all'interno delle sue trecce nascondeva un rango

di soldati di plastica pronti a esplodere sotto i piedi

Berwick in oli: uno skiff sul tweed gonfio

cullando una falsa perla

un serafino di ceramica

con un posacenere per un cervello

— e non mi interessano queste cose

Perché rimangono così chiari mentre i volti dei miei cari scompaiono?

Un piatto di Rington

una cucitura biforcuta di supercolla attraverso il Black Gate

una cornice digitale

congelato su un pollice arancione sfocato

Ricordo tutte queste cose

Vecchi trofei di karate

Sono legato da queste cose

Ditali e pesate

Ricordo tutte queste cose

Un rotolo di adesivi con i prezzi di Woolworth

Riesco a vedere tutte queste cose ma

dove sono finite tutte le mie persone?

Alla fine, non doveva essere.

Era la cosa più bella che avessi mai visto.

È sopravvissuto per sette giorni

prima che scivolasse via