Procession - Soliloquium

Inside the silent and pale hides the agony of worlds

To roam unprotected in daytime haste

It’s the sleep of the lonely, it’s the tragedies of man

It’s the curse of the defect

It’s a life passed, not lived

Childlike outbursts hides the old man’s woes

Feeble cries of the voice never heard

I dread these four walls, the mind’s eye’s secluded caverns

Forever caged in a fool’s procession

A sense of betrayal with every repeated word

Misguided comfort to still the rage inside

Surely I feel, you’ve all let me down

In lacrimose night I see, it is not the case

Tend my wounds, you may

Burnish the surface of scars that never heal

The grey of life’s torn fabric, a canvas befouled

The core of the darkest thought, only a hint of sorrows to come

Dentro il silenzioso e pallido si nasconde l'agonia dei mondi

Per vagare senza protezione nella fretta diurna

È il sonno dei solitari, sono le tragedie dell'uomo

È la maledizione del difetto

È una vita trascorsa, non vissuta

Esplosioni infantili nascondono i guai del vecchio

Deboli grida della voce mai sentita

Temo queste quattro mura, le caverne appartate dell'occhio della mente

Per sempre in gabbia in una processione di stupidi

Un senso di tradimento ad ogni parola ripetuta

Comodità sbagliata per fermare la rabbia dentro di sé

Sicuramente sento che mi avete deluso

Nella notte lacrimosa, vedo, non è il caso

Cura le mie ferite, puoi

Brucia la superficie di cicatrici che non guariscono mai

Il grigio del tessuto strappato della vita, una tela macchiata

Il nucleo del pensiero più oscuro, solo un accenno di dolori a venire