Balada para un Organito Loco - Astor  Piazzolla, Hector de Rosas
С переводом

Balada para un Organito Loco - Astor Piazzolla, Hector de Rosas

Альбом
Piazzolla Tangos 1
Год
2014
Язык
`spagnolo`
Длительность
447820

Di seguito il testo della canzone Balada para un Organito Loco , artista - Astor Piazzolla, Hector de Rosas con traduzione

Testo " Balada para un Organito Loco "

Testo originale con traduzione

Balada para un Organito Loco

Astor Piazzolla, Hector de Rosas

Оригинальный текст

Pianito de mala racha

Que muele cuentos… a ver!

Si muestra el rengo la hilacha

De su valse, a la muchacha

La que nadie quiere ver!

VOCES DE LOS HOMBRES QUE VOLVIERON DEL MISTERIO (Recitado)

Que moje el Diablo en garnacha

Su renga pata al moler

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

El tiempo muestra la hilacha

Y nadie la quiere ver!

EL DUENDE (Dicho)

Ella vino desde aquella dimensión transbariotera

Donde alcanza, a la esperanza, una barrera y un camino;

La campana, tres estrellas, una ojera en el balcón sombroso, un gol, la plaza…

El sol sin prisa de una misa con mañanas y vecinos y torcazas;

Algunos mozos que le den a las polleras;

Y un andén, con otro humo y otra pena y otro tren para la espera

Una novena una ramera, un almacén

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

La pequeña nació un día

Que estaba borracho Dios:

Por eso, en su voz, dolían

Tres clavos zurdos… Nacía

Con un insulto en la voz!

VOCES DE LOS HOMBRES QUE VOLVIERON DEL MISTERIO (Recitado)

Tres clavos negros… Un día

Que estaba mufado Dios

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Tres clavos negros… Un día

Que estaba de estaño Dios

EL DUENDE (Dicho)

Y dos angelotes de la guarda parda

Dos raros palomos que andaban de trote por la orilla ñata

Trajeron -llorando- a la Niña en el lomo

En la cal mulata del último muro

Plegando de pena las alas de lata

Grabaron su nombre: María, con balas morenas

De arena y de frío le hicieron los días, tan duros!

Y, a espaldas del río

Allá donde el río se junta a la nada

Con una pregunta bordada en la falda

La Niña María creció en siete días

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Zapada a contrasuerte

Milonga a suerte de verdad

Que un bordón de mala muerte

-sin llorarte ni quererte-

Fraseaba en tu soledad…

VOCES DE LOS HOMBRES QUE VOLVIERON DEL MISTERIO (Recitado)

Pequeña… Qué inversa suerte

Saber toda la verdad!

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

La Zapada de la muerte

Punteaba en su soledad

EL DUENDE (Dicho)

Como esta ciudad, de duelo y de fiesta

Robada a las brujas terrajas y en celo que empujan la vida

María fue un poco del loco desvelo de cada baraja suicida y vacía

Jugada a la apuesta perdida de la soledad

Fue el verso de antojo broncado en la puerta del primer fracaso

Y la rosa tuerta de un payaso cojo

Diosa y atorranta, del cielo y del hampa fue trampa lo mismo

Y atados de un pelo por el alba van

Su parte de abismo, su parte de pan

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Y en el barrio, las arpías

Viejas de negro capuz

Como en una eucaristía

Mugrentera, por María

Rezan lunfardos en cruz

VOCES DE LOS HOMBRES QUE VOLVIERON DEL MISTERIO (Recitado)

Allá en el barrio, María

Le han puesto nombre a tu cruz!

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

María de Agorería

Tendrás dos tangos por cruz…

EL DUENDE (Dicho)

Pero aquellos hombres

Los rudos maestros de mi tristería

Que saben del mudo arremango que cabe a ese nombre

Y han vuelto -a su modo- tan lerdos

Tan serios de todos los nuestros misterios

Cuando hay pena llena canyengueando el aire de las curderías

Lo nombran -apenas-

Ladrando a su recuerdo la sombra de los tangos que ya fueron

Y no existen todavía

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Triste María de Buenos Aires…

EL DUENDE (Dicho)

De olvido eres

Entre todas las mujeres

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Triste María de Buenos Aires…

EL DUENDE (Dicho)

De olvido eres

Entre todas las mujeres

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Triste María de Buenos Aires…

EL DUENDE (Dicho)

De olvido eres

Entre todas las mujeres

LA VOZ DE UN PAYADOR (Cantado)

Triste María de Buenos Aires…

EL DUENDE (Dicho)

De olvido eres

Entre todas las mujeres

Перевод песни

Pianoforte poco striminzito

Che macina storie... vediamo!

Se il zoppicare mostra l'hilacha

Dal suo valzer, alla ragazza

Quello che nessuno vuole vedere!

VOCI DEGLI UOMINI TORNATI DAL MISTERO (Recitato)

Lascia che il diavolo si ammolli nella Garnacha

La sua zampa zoppa quando digrigna

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Il tempo mostra il filo

E nessuno vuole vederlo!

L'ELFO (dicendo)

Veniva da quella dimensione transbarioterica

Dove raggiunge, nella speranza, una barriera e una via;

La campana, tre stelle, un'ombra sotto gli occhi del balcone tetro, una meta, la piazza...

Il sole tranquillo di una massa con mattine e vicini e piccioni;

Alcuni giovani che hanno colpito le gonne;

E un binario, con un altro fumo e un altro dolore e un altro treno in attesa

Un nono una prostituta, un magazzino

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

La bambina è nata un giorno

Che Dio era ubriaco:

Ecco perché nella sua voce facevano male

Tre chiodi mancini… È nato

Con un insulto nella voce!

VOCI DEGLI UOMINI TORNATI DAL MISTERO (Recitato)

Tre unghie nere... Un giorno

che Dio era mufada

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Tre unghie nere... Un giorno

Ero dio di latta

L'ELFO (dicendo)

E due squali angelo della guardia marrone

Due rari piccioni che trotterellavano lungo la bella riva

Portarono -piangendo- la Ragazza sulla schiena

Nella calce mulatta dell'ultima parete

Piegare le ali di latta con dolore

Hanno registrato il suo nome: Maria, con i proiettili marroni

Di sabbia e di freddo rendevano le sue giornate così dure!

E, dietro il fiume

Là dove il fiume non incontra nulla

Con una domanda ricamata sulla gonna

La Ragazza Maria è cresciuta in sette giorni

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Scarpa contro fortuna

Milonga per fortuna della verità

Che personale scadente

-senza piangere o amarti-

stavo dicendo nella tua solitudine...

VOCI DEGLI UOMINI TORNATI DAL MISTERO (Recitato)

Piccola... che fortuna al contrario

Conosci tutta la verità!

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Lo Zapada della morte

Indicò la sua solitudine

L'ELFO (dicendo)

Come questa città, di lutti e feste

Rubato alle puttane e alle streghe in calore che spingono la vita

Maria era un po' la pazza insonnia di ogni mazzo suicida e vuoto

Gioca alla scommessa persa della solitudine

Era il verso della brama di broccado alla porta del primo fallimento

E la rosa con un occhio solo di un clown zoppo

Dea e tormentatrice, dal cielo e dagli inferi, era la stessa trappola

E legati per un capello all'alba se ne vanno

La sua parte di abisso, la sua parte di pane

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

E nel quartiere, le arpie

Vecchie con il cappuccio nero

Come in un'Eucaristia

Mugntera, di Maria

Lunfardos prega sulla croce

VOCI DEGLI UOMINI TORNATI DAL MISTERO (Recitato)

Là nel quartiere, Maria

Hanno chiamato la tua croce!

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Maria de Agorería

Avrai due tanghi per incrocio...

L'ELFO (dicendo)

Ma quegli uomini

I maleducati padroni della mia tristezza

Cosa sai del muto roll up che si adatta a quel nome

E sono tornati, a modo loro, così ottusi

Così grave di tutti i nostri misteri

Quando c'è pieno dolore canyengueando l'aria delle concerie

Lo chiamano -appena-

Abbaiando alla sua memoria l'ombra dei tanghi che erano già

E non esistono ancora

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Triste Maria di Buenos Aires...

L'ELFO (dicendo)

di dimenticanza sei

tra tutte le donne

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Triste Maria di Buenos Aires...

L'ELFO (dicendo)

di dimenticanza sei

tra tutte le donne

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Triste Maria di Buenos Aires...

L'ELFO (dicendo)

di dimenticanza sei

tra tutte le donne

LA VOCE DI UN PAYADOR (cantata)

Triste Maria di Buenos Aires...

L'ELFO (dicendo)

di dimenticanza sei

tra tutte le donne

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