Moda de Viola - Fabio Brazza

Se eu canto é porque o canto é meu fogo minha fuga

Pois tem vezes que dói tanto que só o canto o pranto enxuga

Quando canto, me agiganto, planto rosa e tulipa…

Entretanto se não canto, o encanto se dissipa

O meu canto é acalanto, é meu santo lenitivo

E se escrevo é porque devo, não preciso de um motivo

Se amanhã chegar meu dia, meu amigo eu te garanto

Como Paco de Lucía, morrerei na melodia, pra viver em outro canto

Como uma adaga a rima é a faca

Que as vezes afaga e em outras ataca

Primeiro convida depois desacata

As vezes da vida em outras te mata

Aumenta o volume

Pois meu verso une

Tonico e Tinoco com Jorge Cafrune

Um pouco de coco toada e repente

Falo o que meu povo sente

Como parte do costume

Minha vida se resume

Em cantar pra minha gente

Canto pra quem já não canta

Canto para os esquecidos

Pela voz dos oprimidos

Embargadas na garganta

Canto pra trazer auxilio

O meu canto é como a lua

É para todos na rua

Que admiram o seu brilho

Canto pra que a tristeza

Pelo menos diminua

Com amor em cada linha

Faço da sua dor a minha

E da minha dor a sua

No punhal de uma guitarra

Sob a influencia antiga

Espero que eu consiga

Amenizar sua barra

O que o poeta narra

O meu coração me obriga

A transformar em cantiga

Como Violeta Parra

Canto até dar fadiga

Admiro a formiga

Mas prefiro a cigarra

Se canto, è perché il canto è il mio fuoco, la mia via di fuga

Perché ci sono momenti in cui fa così male che solo l'angolo del pianto si cancella

Quando canto, divento gigante, pianto rose e tulipani...

Tuttavia, se non canto, l'incantesimo svanisce

La mia canzone è una ninna nanna, è il mio santo lenitivo

E se scrivo è perché devo, non ho bisogno di una ragione

Se verrà il mio giorno, amico mio, te lo assicuro

Come Paco de Lucía, morirò nella melodia, per vivere in un altro angolo

Come un pugnale di rima è il coltello

Che a volte accarezza ea volte attacca

Prima invita e poi disobbedisci

A volte la vita in altri temi uccide

Alza il volume

Perché il mio verso unisce

Tonico e Tinoco con Jorge Cafrune

Un po' di cocco toada e all'improvviso

Dico quello che sente la mia gente

Come parte della consuetudine

La mia vita è riassunta

Cantando per il mio popolo

Canto per chi non canta più

Angolo dei dimenticati

Con la voce degli oppressi

Embargo in gola

Canto per portare aiuto

Il mio canto è come la luna

È per tutti per strada

che ammirano il tuo splendore

canto per la tristezza

almeno rallenta

Con amore in ogni riga

Faccio mio il tuo dolore

E dal mio dolore al tuo

Nel pugnale di una chitarra

Sotto l'antica influenza

spero di poter

ammorbidisci la tua barra

Ciò che narra il poeta

Il mio cuore mi obbliga

Per trasformarsi in canzone

come Violeta Parra

Canto finché non mi stanco

Ammiro la formica

Ma io preferisco la cicala