Afterdusk - Silent Planet

First the auspices, they came dripping from the sky, set their course to the

coast, black sand blazing in their eyes.

We woke and bore witness to a

tarnished veil of gold tiny corpses line the strand, obsolescence unfolds.

Intravenously, hypodermic pipelines seep toxins to the sea adorning our shores

with negligence.

Suffocate, immolate — cauterize the surface.

Poison dances in

the sky.

Walk with me.

Walk with me and see our colonies breeding dystrophy.

Can you feel, feel the disconnect resonate, burn inside your chest?

Palpitating, palpitating pulse — failing heart, cardiac convulse.

The violence we love, it’s cyclical.

We rise and we fall, it’s inevitable.

Is it fatal?

Is the fallout inevitable?

It was all for nothing — spiraling out of control.

(Misdirected decathect, both indirect and circumspect, oh architect of

disconnect, in retrospect I now suspect.)

Trace the hills with your hungry eyes.

Witness how, like an orphan’s spine,

cities protrude on the horizon line.

Greed will rise and carve out the sky,

blinding us to the…

Repercussion.

Pull the blood from the earth, leave a grave for your sons.

Oil is the ink, fueling missiles like pens — writing oblivion.

Walk with me.

Walk with me and see our colonies breeding dystrophy.

Can you feel, feel the disconnect resonate, burn inside your chest?

Palpitating, palpitating pulse — failing heart, cardiac convulse.

The violence we love, it’s cyclical.

We rise and we fall, it’s inevitable.

Is it fatal?

Is the fallout inevitable?

It was all for nothing — spiraling out of control.

Is it fatal?

Is the fallout inevitable?

It was all for nothing — spiraling out of control.

This violence we love, it’s cyclical.

We rise and we fall, it’s inevitable.

The violence we love, it’s cyclical.

We rose just to fall.

I followed the harm to the site of infection.

The exit wounds where we made our

home.

We were gorged with the earth and drunk off the seas.

And now we die with

the taste of decay on our tongues.

Prima gli auspici, sono venuti gocciolando dal cielo, hanno impostato il loro corso verso il

costa, sabbia nera sfolgorante nei loro occhi.

Ci siamo svegliati e abbiamo testimoniato a

velo appannato di piccoli cadaveri d'oro fiancheggia il filo, l'obsolescenza si dispiega.

Per via endovenosa, gli oleodotti ipodermici filtrano le tossine nel mare che adorna le nostre coste

con negligenza.

Soffocare, immolare: cauterizzare la superficie.

Il veleno entra

il cielo.

Cammina con me.

Cammina con me e guarda le nostre colonie che allevano la distrofia.

Riesci a sentire, sentire la disconnessione risuonare, bruciare nel tuo petto?

Polso palpitante, palpitante: cuore insaziabile, convulsioni cardiache.

La violenza che amiamo è ciclica.

Ci alziamo e cadiamo, è inevitabile.

È fatale?

La ricaduta è inevitabile?

È stato tutto inutile, una spirale fuori controllo.

(Decathect mal indirizzato, sia indiretto che avveduto, oh architetto di

disconnettersi, in retrospettiva ora sospetto.)

Traccia le colline con i tuoi occhi affamati.

Osserva come, come la spina dorsale di un orfano,

le città sporgono sulla linea dell'orizzonte.

L'avidità sorgerà e scolpirà il cielo,

accecandoci al ...

Ripercussione.

Togli il sangue dalla terra, lascia una tomba per i tuoi figli.

Il petrolio è l'inchiostro, alimenta i missili come penne - scrivendo l'oblio.

Cammina con me.

Cammina con me e guarda le nostre colonie che allevano la distrofia.

Riesci a sentire, sentire la disconnessione risuonare, bruciare nel tuo petto?

Polso palpitante, palpitante: cuore insaziabile, convulsioni cardiache.

La violenza che amiamo è ciclica.

Ci alziamo e cadiamo, è inevitabile.

È fatale?

La ricaduta è inevitabile?

È stato tutto inutile, una spirale fuori controllo.

È fatale?

La ricaduta è inevitabile?

È stato tutto inutile, una spirale fuori controllo.

Questa violenza che amiamo, è ciclica.

Ci alziamo e cadiamo, è inevitabile.

La violenza che amiamo è ciclica.

Siamo saliti solo per cadere.

Ho seguito il danno al sito dell'infezione.

Le ferite d'uscita dove abbiamo fatto il nostro

casa.

Siamo stati rimpinzati di terra e ubriachi dai mari.

E ora moriamo con

il sapore della decomposizione sulle nostre lingue.